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Wenger da record, retroscena sugli inizi: “Cominciò tutto con le barrette di cioccolato”

Contro il Crystal Palace il manager alsaziano eguaglierà il record di 810 panchine in Premier di Sir Alex Ferguson. Non mancano i suggestivi retroscena sull’esordio alla guida dei Gunners.
A cura di Marco Beltrami
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Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 12 ottobre del 1996, quando esordì sulla panchina dell'Arsenal battendo 2-0 il Blackburn Rovers. Arsène Wenger, è ancora lì, alla guida del club londinese di cui è diventato il manager  più longevo e vincente di tutti i tempi. E il classe 1949, allenatore di club ancora in attività più a lungo legato alla stessa squadra, si prepara a tagliare un altro traguardo, quello delle 810 panchine in Premier League, eguagliando il recordman ex United Sir Alex Ferguson.

Wenger, contro il Crystal Palace record di panchine in Premier

Dunque Arsène Wenger è pronto per tagliare un altro traguardo. Il manager alsaziano che in 21 anni di Arsenal, ha vinto 3 campionati, 7 FA Cup (record), e 7 Community Shield, nella prossima sfida contro il Crystal Palace raggiungerà quota 810 panchine nel massimo campionato inglese. Eguagliato così il primato di un'altra leggenda della Premier League, ovvero Sir Alex Ferguson, ex condottiero del Manchester United. E in un'intervista al Mirron, Wenger ha raccontato le sue emozioni per il prossimo record, tornando a parlare dei primi tempi all'Arsenal. Impossibile prevedere una così lunga permanenza a Londra: “Se qualcuno mi avesse anticipato che dopo oltre 20 anni sarei stato ancora qui lo avrei preso per pazzo. Il calcio è una roulette russa, è impossibile fare previsioni".

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Il retroscena di Wenger sulle barrette al cioccolato

E non manca un retroscena legato all'esordio e in particolare ad un divieto di Wenger ai giocatori che all'epoca fece molto discutere; "Ricordo che vietai alla squadra di mangiare barrette di cioccolata prima della partita. Sul pullman verso Blackburn i ragazzi in coro cantavano ‘Vogliamo indietro le nostre barrette Mars’. Ventuno anni dopo sono ancora qui: molte cose sono cambiate, la società è cambiata, il calcio è diventato molto più importante e i giocatori stanno sempre con le cuffie nelle orecchie: per fortuna lo scopo del calcio è rimasto sempre lo stesso".

Il segreto dell'allenatore francese

Ma qual è il segreto di Wenger? Come è riuscito, nonostante i risultati non sempre favorevoli a rimanere così a lungo alla guida dell'Arsenal? Ecco la sua spiegazione: "Il calcio è un mix di dedizione e duro lavoro, ma anche fortuna. In 21 anni non ho mai saltato una partita, questo vuol dire che sono sempre stato in salute. Il mio pregio è quello di dedicarmi in tutto e per tutto al mio lavoro e la mia fortuna quella di stare in un club nei cui valori posso identificarmi".

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