Weekend ‘horribilis’ degli arbitri: da Tagliavento in Milan-Juve a Bergonzi in Napoli-Inter
Sin dal primo anticipo (Genoa-Parma 2-2) si era capito che non sarebbe stato un weekend facile per gli arbitri in campo. Al di là di Milan-Juventus, gara attesissima e ad altissima tensione nella vigilia costellata di polemiche e battibecchi tra le due società, non si è quasi salvata una partita nella 25a giornata di Serie A con sviste delle giacchette nere su tutti i campi, con errori più o meno gravi e determinanti che hanno come simbolo assoluto il ‘gol fantasma' di Sulley Muntari in Milan-Juventus.
Facciamo subito una premessa: gli arbitri hanno sbagliato ma si sono ritrovati da soli o male accompagnati da assistenti di linea e quarto uomo che non hanno saputo aiutare i direttori di gara nei momenti clou delle sfide di Serie A. Ciò ha aperto scenari imbarazzanti per Braschi e l'AIA che si sono ritrovati accerchiati da presidenti, giocatori e tifosi insoddisfatti su tutti i fronti. Con le ‘Forche Caudine' della richiesta della tecnologia in campo, la tanto desiderata moviola che in molti da anni sostengono sia fondamentale epr salvaguardare il benessere e la regolarità di un campionato che va al di là del semplice risultato al 90′, ledendo interessi e soldi di chi vi investe i propri capitali. Adesso, anche dai vertici della Figc sembra che il cielo sopra l'aiuto teconolico in campo si stia schiarendo dalle nubi fosche di qualche mese fa e gli ultimi eclatanti episodi non possono che velocizzare l'ammodernamento dello sport più diffuso in Italia.
Ma questa è un'altra storia, oggi c'è spazio, oltre che per i risultati ottenuti e una nuova classifica da analizzare, per gli errori degli arbitri e delle recriminazioni di molti club di Serie A. Iniziamo, ovviamente, dal big-match di sabato sera.
LE GARE INCRIMINATE
MILAN-JUVENTUS 1-1 (arbitro: Tagliavento di Terni)
Oggetto del contendere è la gravissima topica sul gol annullato a Muntari al 25’ del primo tempo con il risultato già di 1-0 per il Milan. La rete dell'ex interista è infatti regolarissima: Buffon respinge la sfera sul colpo di testa di Mexes, non la trattiene e quando Muntari la ribadisce in rete, il portiere bianconero ha sì un riflesso felino ma allontana il pallone solamente quando ha già ampiamente varcato la riga di porta (almeno un metro). Tagliavento in questa situazione arebbe anche dato il gol rossonero (nelle immagini fischia e punta il dito verso il centrocampo) ma è l'assistente Romagnoli a trarlo in errore comunicandogli che la palla non è entrata in porta. rete regolare così come anche il gol annullato ad Alessandro Matri al 34’ della ripresa (risultato sempre 1-0), un gol che era da convalidare: il fuorigioco segnalato (ancora) da Romagnoli è inesistente, anche se per un niente. Comunque, moviola alla mano, sono entrambi due errori tecnici che falsano la sfida scudetto.
Non solo reti nopn convalidate, Milan-Juventus è stata anche teatro di comportamenti scorretti, violenti e antisportivi che necessiteranno della prova tv e che vedranno sopraggiunger epesanti squalifiche agli attori dei misfatti che andiamo a elencare: al 1’ del secondo tempo, a gioco e palla lontana, arriva un pugno di Mexes ai danni da Borriello, sanzionabile con il rosso: nessuno della terna arbitrale si accorge del fatto. Al 60′, sempre a gioco e palla lontani, in area di rigore bianconera feroce corpo a corpo Muntari-Lichsteiner con il ghanese che sferra una serie di gomitate e pungi al difensore bianconero che crolla a terra. Anche in questo caso nessuno se ne accorge ma la telecamera è impietosa nei confronti del rossonero (da prova tv). Giusta, invece, l’interpretazione del rosso di Vidal per il fallo da dietro su Van Bommel, mentre all’89’ Pepe interviene da dietro su Robinho a gamba alta: Tagliavento gli mostra soltanto il giallo, ma poteva starci anche l’espulsione. Infine, le due presunte gomitate di Pirlo a Van Bommel: il bianconero in entrambe le occasioni colpisce il centrocampista del Milan ma ciò avviene sempre durante un contrasto di gioco che l'arbitro Tagliavento vede benissimo e ritiene di non sanzionare con una punizione.
GENOA-PARMA 2-2 (arbitro: Romeo di Verona)
Le ire sugli arbitri (e sugli assistenti) cadono anche da parte del Parma che, in Genoa-Parma 2-2, pareggiata in extremis dai padroni di casa al 96′, si ribellano alla decisione del guardalinee Passeri che annulla (sullo 0-1) un gol regolare a Giovinco, sbagliando. Poi, l'arbitro Romeo concede un penalty al Genoa per un fallo di mano di Modesto che invece non sarebbe da sanzionare come tale, perché il pallone gli carambola sul braccio, saltando, mentre nega un rigore evidente ai rossoblù, quando ancora Modesto frana su Ze Eduardo. Feroci, poi, le proteste del Parma per i sei minuti di recupero a fine gara (dove Palacio firmerà il 2-2) ritenuti eccessivi.
CHIEVO-CESENA 1-0 (arbitro: De Marco di Chiavari)
Anche a Verona, non va meglio. Il Cesena viene penalizzato in due occasioni, quando viene segnalato un fuorigioco inesistente prima a Iaquinta e poi a Comotto, entrambi lanciati a rete. De Marco scontenta ancora gli ospiti per la mancata concessione di un rigore per un mani in area di Rigoni su un colpo di testa di Santana. Giusta invece, la seconda ammonizione di Lauro, che allarga troppo il braccio colpendo Paloschi al viso, regolare la posizione di Moscardelli nel gol che decide la partita.
SIENA-PALERMO 4-1 (arbitro: Gava di Conegliano Veneto)
Nervi scoperti anche a Siena, dove il Palermo prende un'imbarcata d'altri tempi. Inizia subito male per i rosanero di Mutti che dopo 90 secondi si ritrovano in 10: Gava estrae il rosso, giustamente, per l'espulsione diretta di Balzaretti, che stende Destro su una chiara occasione da gol. Ma le polemiche sono dietro l'angolo: non c'era il rigore che permette al Siena di pareggiare (e dare il via alla goleada finale) visto che Brienza cade senza essere toccato da Aguirregarray. Il Palermo protesta anche a inizio ripresa: contatto in area tra Rossettini e Bertolo che Gava decide di non fischiare agitando la platea rosanero ulteriormente.
NAPOLI – INTER 1-0 (arbitro: Bergonzi di Genova)
Gara di chiaroscuri per Bergonzi che a volte si fa fuggire il match (tutt'altro che teso) di mano. In avvio, i gialli per Nagatomo e Gargano sono giusti ma ne manca uno a Samuel per un fallo su Lavezzi. I nerazzurri vengono ancora ‘graziati' dall'arbitro quando Milito rischia grosso (e il rosso) per un'entrataccia su Cannavaro: il Principe viene solamente ammonito. Al 12′ della ripresa c'è un contatto tra Faraoni e Lavezzi in area nerazzurra, Bergonzi fa però giustamente correre. Al 33′ del secondo tempo, penalizzato il Napoli: Campagnaro segna dopo una respinta corta di Julio Cesar. Gol annullato ma la moviola smentirà l'arbitro: non è in fuorigioco. Decisione difficile perchè l'azione è concitata e i giocatori sono in linea, ma è comunque un errore importante. Un minuto dopo, viene espulso Aronica per fallo su Pazzini lanciato verso De Sanctis: decisione giusta perchè il difensore, saltato in velocità, allunga una mano per far cadere il nerazzurro. Pazzini nel finale reclama per un tocco di Zuniga in area, ma Bergonzi non interviene, giustamente.
Meno recriminazioni nelle restanti partite dove, tutto sommato, non si registrano nè forti polemiche nè gravi errori arbitrali.
LE GARE SENZA GRAVI ERRORI
LAZIO – FIORENTINA 1-0 (arbitro: Brighi di Cesena)
Proteste biancocelesti al 17′: contatto nell'area viola tra Nastasic e Klose, Brighi fa cenno di proseguire. All'8′ della ripresa annullato per fuorigioco l'1-1 di Cerci, che segna dopo la respinta di Marchetti su Nastasic. Decisione giusta.
BOLOGNA – UDINESE 1-3 (arbitro: Mazzoleni di Bergamo)
L'episodio clou al 37′ del primo tempo: Perez atterra Di Natale che ha un piede per metà sulla linea dell'area di rigore. Mazzoleni indica il dischetto (fiscalema per regolamento la linea è area di rigore). Protesta il Bologna che chiede, invece, la punizione dal limite (sul penalty ci sarà il vantaggio bianconero). Al 17′ della ripresa Pazienza, già ammonito, atterra Ramirez: in questo caso Mazzoleni chiude un occhio e lascia in tasca i cartellini.
ATALANTA-ROMA 4-1 (arbitro: Damato di Barletta)
Regolari i primi due gol dell'Atalanta: nel primo caso Marilungo parte dalla propria metacampo, nel secondo Denis è dietro Juan e Heinze. Manca un giallo a Taddei per una brutta entrata su Carmona, da ‘arancione' Moralez quando salta col gomito alto e ferisce Rosi: se la cava con l'ammonizione. Regolare anche la posizione di Marilungo in occasione dell'assist per Denis del 3-1, Roma in nove per le espulsioni di Osvaldo, che rifila un calcio a Cigarini, e Cassetti, che si lascia andare a qualche protesta di troppo.
CAGLIARI-LECCE 1-2 (arbitro: Rocchi di Firenze)
Il Lecce chiede il rigore in due occasioni ma Canini entra sulla palla senza colpire Cuadrado, mentre Di Michele cade senza subire alcun fallo da parte di Pisano. Regolare la posizione di Muriel in occasione dello 0-1, giusto il rigore assegnato al Cagliari, con Miglionico che intercetta con la mano il cross di Pisano. Corretti anche i due gialli che mandano Canini anzitempo negli spogliatoi, entrambi per falli su Muriel.
CATANIA-NOVARA 3-1 (arbitro: Calvarese di Teramo)
Regolari, nella prima rete del Catania, sia la posizione di Barrientos che quella di Bergessio, dietro la linea del pallone. Giusto annullare la rete di Mazzarani, che è in fuorigioco. Inoltre Rubino, che fa la sponda, commette fallo su Marchese. Lo stesso Rubino, infine, è dietro la linea della palla sul tiro-cross di Rigoni quando sigla il gol della bandiera.