Vrsaljko inguaia l’Atletico, ma Griezmann e Oblak respingono Lacazette e l’Arsenal
Scrivi Atletico Madrid, leggi solidità, forza e carattere. Scrivi Arsenal e leggi cuore, gioco ed incredibili errori. Vrsaljko apre il festival dei guai e Koscielny, per non sentirsi da meno, lo chiude. E il punteggio è un 1-1 che sa d’impresa per gli ospiti e di beffa per i Gunners che, proprio grazie all’espulsione del croato già al 9’ del primo tempo, avevano imposto il loro gioco per buona parte del match.
Ma la rete di Lacazette, bella ed importante, viene impattata, nel derby transalpino, dal connazionale Griezmann diabolico a sfruttare una sesquipedale incertezza di Koscielny, siglare il pareggio e spostare l’asticella della qualificazione a Madrid, sponda Atletico.
Lì, nel teatro del ritorno, al Wanda Metropolitano, infatti, gli uomini di Simeone hanno subito solo 9 gol in 26 gare di cui solo 4 in Liga. E così, dai già citati flop Vrsaljko–Koscielny ai guizzi di Lacazette e Griezmann, ecco top e flop di questa andata delle semifinali fra Arsenal e Atletico Madrid.
I Top della finale anticipata
Oblak saracinesca, tanti interventi da numero 1
Nel momento di sbandamento dei suoi, ovvero quando l’Atletico Madrid perde Vrsaljko, Oblak, uno dei migliori portieri d’Europa, dimostra a tutti di meritare questa esaltante definizione. Quando, infatti, i compagni di difesa ed i centrocampisti centrali perdono i riferimenti e impiegano un po’ di tempo per prendere le misure all’avversario e a cercare il giusto antidoto per contenere il palleggio avversario, lo sloveno si erge a protagonista e, in più occasioni, specie nel primo tempo, si mostra ultimo, e spesso insuperabile, baluardo della sua retroguardia. In volo, in presa plastica o in allungo l’#1 rojiblancos si oppone alle mire degli avanti Gunners e para tutto, o quasi iscrivendosi, come di consueto, nei top di questa affascinante sfida londinese.
Ozil irresistibile: è lui la luce dei Gunners
L’Arsenal, già dal 9’ del primo tempo, è in vantaggio numerico grazie all’espulsione di Vrsaljko che abbandona anzitempo la contesa. Eppure, i Gunners sulla trequarti avversaria, non riescono a trovare tantissime occasioni a causa della densità dei Colchoneros e dell’aggressività di Partey e compagni. L’uomo in più, l’uomo in grado di creare dal nulla qualcosa pure nel traffico iberico, è Ozil. E proprio il tedesco largo sulla destra e poi bravo a convergere e trovare varchi al centro è l’elemento che, con la sua classe, la sua tecnica e le sue spiccate doti offensive, dispensa assist e giocate vincenti ai suoi deliziando la folta platea rossa. Insomma, con la solita eleganza, indossando lo smoking delle grandi occasioni, stasera l’ex Madrid (sponda Real) ci teneva ad omaggiare l’ultima panchina europea in casa da allenatore dell’Arsenal di Wenger, Ozil si dimostra decisivo nonché fra i migliori della formazione del nord di Londra.
Partey si sacrifica al meglio, bene anche da terzino
Spostato dopo solo nove giri di orologio in una posizione non propriamente sua (4 delle sue 45 gare sulla destra), Thomas Partey si sacrifica al meglio e, anche questa sera, dimostra la sua importanza negli equilibri tattici dell’Atletico Madrid. Specie nella prima frazione di gioco, infatti, il ghanese si comporta bene sull’out destro contenendo al meglio l’estroso avversario diretto Welbeck e spingendosi, nelle rare occasioni nelle quali i rojiblancos si affacciano dalle parti di Ospina, bene anche in attacco. Nel secondo tempo, un po’ come l’intero Atletico e prima di spostarsi nuovamente a centrocampo (sempre sulla destra con l’ingresso di Savic), cala un po’ fisicamente esponendosi in qualche circostanza alla rapidità del duo Welbeck–Monreal. Eppure, voti alla mano, il ghanese merita un plauso per l’impegno, la dedizione e l’abnegazione visti all’Emirates.
Lacazette infrange il muro rojibalncos: suo il gol dell’1-0
Se Ozil inventa, illumina la manovra e ispira le sortite offensive dei suoi, il francese Lacazette, nel duello nazionale con Griezmann, segna e mette a sistema tutta la mole di gioco prodotta. E anche se alcuni suoi tentativi a vuoto nella prima frazione di gioco, una volta per imprecisione (palo in avvio), una volta per il talento di Oblak, sembrano indicargli una strada in salita, nella ripresa, con un bellissimo stacco di testa, l’ex Lione si riscatta e trova il punto dell’1-0 concretizzando la superiorità, numerica e non solo, dei suoi. Una rete di rara bellezza, giusto mix di tempismo, forza muscolare e senso del gol, ma anche di importanza capitale quando i suoi Gunners potevano soffrire la mancanza di una rete che proprio non voleva arrivare.
Griezmann diabolico, astuzia e classe nel gol del pari
Quando tutto sembrava dover concludersi con un buon 1-0 per l’Arsenal però, il francese Griezmann, sfruttando l’erroraccio del suo connazionale Koscielny, sigla il punto dell’1-1 mandando in paradiso, al netto di quanto accaduto nell’intero arco della gara, Simeone ed i suoi tifosi.
Di rapina, d’astuzia e mentalità, infatti, El Diablo colpisce i Gunners, siglando il quarto gol in questa manifestazione, riabilitando una gara, la sua personale, dal grande sacrificio e facendo pendere la bilancia della qualificazione, vista finale, a favore dei Colchoneros. Un guizzo inatteso e anche per questo più bello col #7 transalpino metafora di questa formazione che non conosce né coniuga, il verbo mollare.
I flop dell’Emirates Stadium
Vrsaljko da horror: bastano 9 minuti per guadagnare gli spogliatoi
Se l’Atletico Madrid di Simeone è costretto a giocare oltre 80’ del match in dieci uomini contro l’aggressivo Arsenal di Wenger, buona parte del merito, anzi, del demerito, va attribuito a due protagonisti, ovviamente, in negativo. Il primo, risponde al nome di Sime Vrsaljko, il secondo a quello di Clement Turpin, l’arbitro di serata.
E sì perché se sul primo contrasto falloso del croato su Wilshere il giallo è sacrosanto, il terzino ex Sassuolo arresta un letale contropiede Gunners, sul secondo, su Lacazette, l’intervento del fluidificante destro è sì da sanzionare ma, forse, non con la stessa moneta: con la seconda ammonizione.
Una scelta decisa, netta che indirizza una partita, in discesa per i padroni di casa, in salita per gli ospiti, e condanna, al di là del giudizio di merito sui predetti episodi, Vrsaljko alla doccia anticipata oltre che all’oblio di serata: il croato è l’autentico flop di questa semifinale.
Koke, assente ingiustificato
Fra i calciatori più attesi del match, sponda Atletico, tutti puntavano qualche fiches sul prodotto locale della cantera colchonera Koke. E invece, il nazionale spagnolo, forse più di altri, anche per qualità, per caratteristiche tecniche, subisce troppo l’impatto dell’espulsione di Vrsaljko. Costretto solo ad interdire in fase passiva, infatti, il numero #6 di Simeone finisce, toccando pochissimi palloni e rincorrendo per 90’ Ozil, per sfiduciarsi, perdere le misure ed uscire, anche nelle sporadiche sortite d’attacco, dal gioco dei suoi.
Koscielny come Vrsaljko
Autore di una sfida, fino all’81, perfetta, il capitano dei Gunners decide di rovinare tutto e dare un calcio al secchio pieno di latte. Proprio su un facile disimpegno o, almeno, su un non impossibile rinvio difensivo, il #6 di Wenger sbaglia e concede a Griezmann una chance, per le qualità del suo avversario, troppo ghiotta da non sfruttare. Un errore paragonabile, per gravità, a quello di Vrsaljko e che, come quello del croato, contribuisce a scrivere la storia, in negativo of course, di questa andata delle semifinali di Europa League fra Arsenal e Atletico Madrid.
Tabellino e voti
Arsenal (4-3-2-1) #13 Ospina 6; #24 Bellerin 6.5, #20 Mustafi 6, #6 Koscielny 4, #18 Monreal 6.5; #8 Ramsey 6.5, #29 Xhaka 6.5, #10 Wilshere 6.5; #23 Welbeck 6.5, #11 Ozil 7+; #9 Lacazette 7.5. A disposizione: #33 Cech; #16 Holding, #21 Chambers, #31 Kolasinac; #17 Iwobi, #30 Maitland-Niles; #62 Nketiah. Allenatore Arsene Wenger 7
Atletico Madrid (4-4-2) #1 Oblak 7; #16 Vrsaljko 4, #24 Gimenez 6, #2 Godin 6.5, #19 Hernandez 6; #6 Koke 5, #8 Saul Niguez 5.5, #5 Partey 7-, #11 Correa 5.5 (Dal 75’ Savic 6); #7 Griezmann 7.5 (Dal 85′ Fernando Torres s.v.), #21 Gameiro 5+ (Dal 65 Gabi 6). A disposizione: #25 Werner; #15 Savic, #30 Olabe; #23 Vitolo, #14 Gabi; #9 Fernando Torres, #18 Diego Costa. Allenatore Diego Pablo Simeone 5.5