Vola da Tokyo per Boca-River, la partita viene rimandata ma lui è costretto a tornare

Isamu Kato, cittadino giapppoense, è un tifoso del Boca Juniors molto appassionato e ha viaggiato 33 ore da Tokyo a Buenos Aires con il solo scopo di guardare la finale di andata di Coppa Libertaodres con il River Plate e tornare casa. Questo insospettabile fan ha fatto un resoconto della sua avventura attraverso i social network e in un altro dei suoi messaggi ha reso noto: "L'aereo era in ritardo, ma sono arrivato sano e salvo per vedere la finale a Buenos Aires, con 11 ore fino all'inizio della gara e altre 19 ore per tornare a casa". Secondo il quotidiano argentino Olé, Kato vive nella città di Saitama, lavora in un'azienda che confeziona prodotti medici e segue il club argentino da quando ha vinto la Coppa Intercontinentale contro il Real Madrid nel 2000 per 2-1 grazie alla doppietta di Martin Palermo.
Una storia davvero interessante perché va oltre i confini ordinati entro i quali viene riconosciuta una certa affezione per le squadre di calcio. Questo ragazzo, in un'intervista a Tyc Sport, ha raccontato che purtroppo non potrà vedere la gara, rimandata a domani per la pioggia torrenziale che si è abbattuta su Buenos Aires dalle prime ore del giorno, e tornerà a casa solo con il ricordo di essere entrato nella Bombonera. Nel fare il conto delle ore di viaggio che ha fatto per poter assistere a quella che viene definita "la partita del secolo", Kato ha fatto una media di circa 60 ore di volo e non è affatto pentito di questa sua esperienza ma purtroppo, come spesso accade nelle belle storie, è costretto a tornare a casa senza vedere la partita perché ha chiesto solo un giorno di permesso al suo datore di lavoro.
Durante i Mondiali del 2014 documentammo un'altra incredibile storia che aveva come comune denominatore l'Argentina: un ragazzo ha seguito in tutti gli spostamenti della Seleccìon in Brasile a bordo della sua Vespa del 1957. Questi racconti fanno capire il sentimento che c'è intorno al calcio, e a tutto lo sport, e come i tifosi vengono definiti solo come invasati o fanatici ma bisogna fare delle distinzioni e capire che, molto spesso, la maggior parte si muove con buoni propositi e una piccola parte paga per tutti.