Viola, Iemmello e Puggioni fanno il Diavolo a quattro. Che flop André Silva
Clamoroso a San Siro. Il Benevento batte 1-0 a domicilio il Milan rimandando la conferma aritmetica della propria retrocessione in Serie B e complicando la rincorsa ad un posto nella prossima Europa League dei rossoneri. Decisivo il gol siglato nel primo tempo da Pietro Iemmello su una bella invenzione di Nicolas Viola. Neanche la superiorità numerica negli ultimi minuti per l'espulsione del subentrato Diabaté ha fatto sì che gli uomini di Gattuso riuscissero ad abbattere la resistenza dei sanniti alla prima vittoria esterna in Serie A della loro storia. Detto ciò, andiamo a vedere dunque nel dettaglio quali sono stati i migliori e i peggiori calciatori della sfida di San Siro tra il Milan di Gennaro Gattuso e il Benevento di Roberto De Zerbi.
Top, chi può sorridere e perché
Puggioni: un clean sheet che vale oro
Due grandi parate, una su Bonaventura e una su Cutrone, tanti interventi non difficilissimi ma nei quali ha dimostrato sempre un ottimo posizionamento e buoni riflessi, sempre puntuale e preciso nelle uscite, sia alte che basse. Questa la bella prestazione del numero uno del Benevento Christian Puggioni al cospetto del Milan che vale il suo primo clean sheet in maglia sannita, il terzo stagionale per le Streghe dopo i due centrati con le veronesi al Vigorito, ma di certo il più prestigioso. Fortunato in occasione della traversa di Kessié, ma per mantenere la porta del Benevento inviolata in questa stagione la fortuna sembra essere necessaria.
Zapata in forma Mondiale
Se il Milan non crolla contro l'attacco del Benevento buona parte del merito va all'ottima prestazione di Cristian Zapata. Il difensore colombiano chiamato da Gattuso a sostituire Romagnoli riesce agevolmente a controllare gli attaccanti sanniti risolvendo numerose situazioni pericolose soprattutto grazie alla propria velocità e ad una buona qualità che gli permette anche di far ripartire l'azione rossonera. Poche colpe sul gol di Iemmello tenuto in gioco dall'altro centrale difensivo del Diavolo, Leonardo Bonucci. Non è un caso che tra due mesi l'ex Udinese sarà l'unico dei centrali milanisti ad andare al Mondiale in Russia.
Il Benevento si colora di Viola
Preziosissimo in fase di non possesso, utile e preciso in impostazione, e uno splendido geniale passaggio filtrante che mette Iemmello a tu per tu con Donnarumma in occasione del vantaggio sannita. Anche a San Siro Nicolas Viola conferma l'ottimo momento di forma fornendo una bella prova non mostrando alcun timore reverenziale anche alla Scala del calcio. Il centrocampista del Benevento nativo di Oppido Mamertina, cresciuto calcisticamente nella Reggina, dimostra ancora una volta di meritarsi un'altra chance in Serie A anche nel prossimo futuro: chissà se il suo futuro sarà ancora in Campania.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Serata no per Djuricic
Filip Djuricic quando è in giornata è uno dei pochi tra le fila del Benevento ad avere quella qualità utile a determinare le partite, ma contro il Milan a San Siro non è una di quelle serate. Il serbo non riesce mai ad entrare nel vivo del gioco sbagliando qualcosina di troppo anche dal punto di vista tecnico finendo spesso schiacciato nella morsa dei centrocampisti rossoneri fisicamente più esuberanti del talento ex Sampdoria. Per sua fortuna (e per quella del Benevento) in questo match ci hanno pensato i compagni a sopperire la sua prestazione non particolarmente brillante.
Ennesima chance sprecata da André Silva
Ennesima chance sprecata da André Silva. Gennaro Gattuso schiera il centravanti portoghese costato 38 milioni di euro in coppia con il giovane Cutrone, ma i due finiscono spesso per pestarsi i piedi andando ad occupare quasi sempre le stesse zone di campo. Le poche volte in cui l'ex Porto è riuscito a partire palla al piede ha mostrato l'indiscutibile qualità ma anche quella voglia di far tutto da solo che lo porta inevitabilmente a sbattere contro la retroguardia beneventana. Viene sostituito dopo un quarto d'ora dall'inizio della ripresa con Kalinic che prende il suo posto mettendo fine ad una prova da dimenticare per il nazionale portoghese.
Borini spento
Per una volta non viene schierato come terzino ma nella posizione a lui più congeniale di ala destra con compiti prevalentemente offensivi, ma Fabio Borini non mette in campo una delle sue migliori prove stagionali. L'ex Sunderland non riesce mai a rendersi pericoloso, arrivando pochissime volte sul fondo per crossare e quasi sempre in ritardo nel chiudere sul secondo palo dagli spioventi messi in area dai compagni che stazionano sulla corsia opposta alla sua. Il cambio con Suso in avvio di ripresa è una conseguenza inevitabile della sua opaca prestazione nel primo tempo.