Verratti e la Nazionale: “Con Ventura c’era confusione tattica”
A livello internazionale Marco Verratti è uno dei giocatori italiani più stimati al mondo. Gioca e vince da anni con il Psg, e tante grandi squadre (Barcellona, Chelsea, Bayern) da anni sognano di acquistarlo. In Italia la stessa considerazione non ce l’ha. Forse perché non è riuscito a brillare particolarmente in nazionale. Il centrocampista abruzzese è tornato a parlare di nazionale e della clamorosa eliminazione nel playoff con la Svezia e ha criticato Ventura per l’esasperato tatticismo.
Verratti e la troppa tattica di Ventura
In un’intervista concessa a ‘La Gazzetta dello Sport’ il centrocampista ha attaccato l’ex c.t. Giampiero Ventura, che secondo lui ha sbagliato nel puntare troppo sulla tattica, e tutta quella tattica ha mandato in confusione la squadra:
Ventura aveva una visione molto tattica. Magari va bene in club, ma in Nazionale è più difficile acquisire tante nozioni tattiche in pochi giorni. A volte quando avevamo la palla, andavamo tutti in confusione. L’organizzazione è importante, ma in Nazionale non si fa tutto con la tattica. Ventura lo rispetto, è un po’ come Zeman. Ma se metti Zeman in una Nazionale magari è dura far capire a tutti le sue idee in così poco tempo.

Italia fuori dal Mondiali, grosse responsabilità dei calciatori
Non assolve però se stesso e i suoi compagni il centrocampista del Paris Saint Germain. Perché se l’Italia per la prima volta dopo sessant’anni non is è qualificata per i Mondiali è anche per colpa dei giocatori che non hanno reso come dovevano:
Pensavamo già di arrivare secondi visto che c’era la Spagna. Quella era l’aria che si respirava in Nazionale. Poi gli spareggi sono gare difficili, anche se sembrano a portata. Bisogna guardare avanti. Noi giocatori siamo i primi responsabili.
No al Barcellona, voglio vincere con il Psg
Dopo aver parlato dell’eliminazione subita in Champions League dal Real Madrid, che secondo Verratti non è così più forte del Psg: "Il Real Madrid è un avversario tosto, eravamo convinti di passare. Il Psg non è così distante dal Real. Gli episodi fanno la differenza. Ronaldo non ha fatto molto all’andata, ma ha fatto due gol. Al ritorno ci mancava Neymar, che è come togliere Messi al Barcellona" il venticinquenne ha affermato che non vuole lasciare il Psg e non vestirà la maglia del Barcellona: “Non è vero che Raiola mi ha offerto al Barcellona. Ho parlato con i dirigenti del Psg, sanno cosa penso, le cose sono chiare. Ho deciso di restare. Ho il chiodo fisso di vincere con il Psg”.