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Vergogna CR7: “Il Real Madrid non può perdere 4-0 contro nessuno”

La sconfitta umiliante (4-0) contro l’Atletico di Simeone ha lasciato il segno. Cristiano Ronaldo non cerca scuse: “Non siamo brillanti né dal punto di vista fisico, né mentale”. E le statistiche raccontano di una squadra che segna di meno e subisce di più.
A cura di Maurizio De Santis
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"Una squadra come il Real Madrid non può perdere 4-0. Contro nessuno". Rabbia, delusione, amarezza: nelle parole che Cristiano Ronaldo pronuncia ai media spagnoli c'è tutto. A cominciare dalla consapevolezza che a una formazione ‘galattica', al netto della forza e della determinazione dell'Atletico di Simeone, non sono concesse cadute così fragorose. Tonfi da vergogna. Colpita e affondata… la squadra di Ancelotti (umiliato dal ‘Cholo' e infuriato per la pessima figura) si lecca le ferite e cerca di dimenticare in fretta la scoppola tremenda subita. Quattro ceffoni sul muso. Quattro sberle per tornare sulla terra dopo il filotto di record e vittorie che ha contraddistinto i blancos e reso vita dura al Barça e poi ai colchoneros. E invece a far festa è l'altra parte della capitale, laddove sulle rive del Manzanarre – complice lo zampino di Fernando Torres – hanno già gustato il dolce sapore del successo ai danni dei rivali di sempre.

CR7 non cerca attenuanti. Non potrebbe, non vuole trovarne. Non ce ne sono per il calciatore da 400 milioni di euro (come lo ha definito il suo agente, Mendes). La prestazione è sotto gli occhi di tutti: al furore agonistico dell'Atletico il Real ha opposto blanda resistenza e ne è stato travolto. Squassato. Mandato a gambe all'aria dinanzi al mondo intero. Una prova di forza dei colchoneros che ha annullato differenze di budget, introiti e ingaggi milionari delle stelle in campo. "Abbiamo giocato male, dalla difesa all'attacco – ha ammesso il Pallone d'Oro portoghese -. Non ci è riuscito nulla. E' un giorno da cancellare in fretta. Adesso guardiamo avanti e lottiamo fino alla fine per il titolo di Liga". Le ragioni di questa sconfitta così netta? Il campione lusitano è chiaro: "Non siamo brillanti né dal punto di vista fisico, né mentale".

Le cifre raccontano di crepe e scricchiolii che la poderosa macchina da guerra madrilena ha mostrato finora in questo 2015. Tra il 2014 e il nuovo anno il calo c'è stato ed è evidente: fino a dicembre scorso, considerando tutti fronti sui quali il Real è impegnato, ha raccolto 24 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte; segnato 94 gol, per una media di 3.25 reti a partita, e subito quasi nulla (appena 0.68 reti a match); in campionato ha marciato con un trend incredibile di 2.6 punti. Il cammino in Champions ha aggiunto ulteriore lustro: nella fase a gironi sono arrivate 6 vittorie su altrettanti incontri, corredati da ben 16 gol). In bacheca è stata aggiunta anche la Supercoppa europea vinta a Cardiff contro il Siviglia.

Poi sono iniziate le note dolenti: le sconfitte in Supercoppa di Spagna e in Coppa del Re contro l'Atletico, un rendimento altalenante scandito nelle sette partite ufficiali disputate finora anche dalla media gol che s'è bruscamente dimezzata – calata a 1.88 gol a match, come proposto dal quotidiano As – mentre è raddoppiata quella di gol incassati (1.44).

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