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Ventura rimanda Balotelli: “In due mesi non può cambiare tutto”

Il tecnico italiano in vista degli impegni contro Liechtstein e Germania spiega: “E’ stato fermo un anno e mezzo, parlerò con lui ma deve anche porsi delle domande”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Giampiero Ventura si prepara al doppio impegno contro Liechtstein e Germania: l'Italia avrà l'imperativo di battere la piccola nazionale alpina conquistando così altri tre punti nel proprio girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, e poi fare il massimo nel match casalingo contro i tedeschi campioni del mondo in carica, in un'amichevole di lusso che, contro la Germania, non è mai una semplice amichevole.

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A tenere banco, però, è ancora una volta la mancata convocazione di Mario Balotelli, che al Nizza sta vivendo un ottimo momento. "E' stato un anno e mezzo senza giocare ed ha ripreso da due mesi", ha spiegato il tecnico azzurro, "non si può pensare che in due mesi sia cambiata improvvisamente la storia di una persona. Sicuramente avrò un colloquio con lui per capire la sua voglia di mettersi in discussione", ha proseguito Ventura, "non ho mai sentito mettere in discussione le sue qualità tecniche ma è su altri aspetti che Mario deve porsi delle domande".

L'attenzione, dunque, è tutta sui prossimi due match ed in particolare con il Liechtstein, visto che vale tre punti che devono assolutamente essere conquistati. "Si tratta di una partita di qualificazione che se la vinci è normale, ma la devi vincere, perché nessuno nel calcio vince prima di giocare", ha detto Ventura in conferenza stampa, "Contro la Spagna hanno perso 8-0 ma fino al 65′ erano sotto solo 1-0 e non c'erano state tante palle gol. Si tratta di una partita da preparare con grande attenzione per non avere sorprese".

Diversa invece la questione sull'amichevole contro la Germania. "Sono sincero, avrei preferito un'amichevole di spessore diverso", ha aggiunto, "perché bisogna mettere in condizione i giovani di andarsi a confrontare ma piano piano. La Germania è la nazionale più forte e organizzata in circolazione, è come una tesi di laurea. Diciamo che non è la nazionale migliore da affrontare per far giocare i giovani", ha concluso Ventura, "perché in Italia se un giovane sbaglia la partita rischia di pagare pegno per i mesi successivi".

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