‘Vecchietti terribili’, i 5 calciatori ‘highlander’ dei migliori tornei d’Europa
Si dice che i musicisti non vadano in pensione o, almeno, che smettano quando non hanno più musica dentro. Beh, questi ragazzi, questi uomini, di musica ne hanno ancora tanta. Ed è una composizione sonora forte, roboante, tonante, rock che li porta tuttora, malgrado l’età, a imperversare sui campi di mezza Europa dispensando, in attesa che il tempo logori la loro voglia di allenarsi e dimostrare ancora, la loro esperienza che, come è noto, non invecchia mai, anzi.
Così, lungo la strada, il Sunset Boulevard, il Viale del tramonto che intendono percorrere con estrema lentezza, vediamo i 5 calciatori più “anziani”, ma non ditelo con voce troppo alta, dei 5 campionati più competitivi d’Europa.
Ligue 1, il nonno d’Europa è Nivet
Il più anziano fra i 2.679 tesserati dei top 5 campionati d’Europa con almeno 1’ minuto di gioco in questa stagione edizione 2017/18 è Benjamin Nivet. Il trequartista francese del Troyes, infatti, grazie al suo impiego nella sfida di 7 giorni fa persa contro il Nantes di Ranieri si laurea higlander del, per restare in tema, “Vecchio Continente”, con 90’ a 40 anni, 7 mesi e 17 giorni. Un risultato straordinario per il classe ’77 di Chartres che ha avuto un passato di buon livello con Auxerre (1 Coppa Intertoto nel 1997), Chateauroux e Caen, prima di arrivare a 35 anni nella città centro-orientale di Troyes nel 2012.
Un incontro che sembrava dover condurre il numero #10 ad un veloce pensionamento e che, invece, ha portato il fantasista transalpino sull’altalena del Troyes che veleggia, con una impressionante velocità di rimbalzo, fra Ligue 1 e Ligue 2 da qualche tempo con, a referto, 48 assist e 79 gol in 367 gare totali. Insomma, e qui la metafora sembra davvero calzante, Nivet come il buon vino, tipo quello francese, invecchiando a 77’ minuti di media a partita, migliora.
La leggenda Buffon, al secondo posto
Parlando di uomini che invecchiando migliorano le loro prestazioni non possiamo tacere del miglior portiere dell’ultima edizione della Uefa Champions League Gigi Buffon. È lui, infatti, in Serie A, il calciatore con più esperienza del campionato con un nuovo inizio, contro il Cagliari prima ed il Genoa poi, a 39 anni, 6 mesi e 29 giorni. Un’età però, che non sembra per nulla limitarlo con l’ennesimo riconoscimento individuale della sua straordinaria carriera vinto ed uno slogan che, per parafrasare le parole di Steve Jobs spesso usate dallo stesso numero #1 della nazionale, sono diventate un mantra per lui: “Stay hungry, stay foolish” ovvero: “Siate affamati, siate folli”.
Una fame, una bramosia di successo, un’estrema pulsione verso la vittoria che ha alimentato, come solo ai migliori agonisti succede, la sua devozione verso il gioco ed il suo bisogno di allenarsi, mettersi alla prova e migliorarsi. Un ricetta che ha il sapore del successo, della professionalità a 360 gradi e che gli ha permesso di essere, a 39 anni suonati, non solo il punto di riferimento di ogni portiere in giro per il pianeta ma anche uno dei più forti estremi difensori ancora in circolazione.
Sergio Mora il ritorno nella Liga dopo 14 anni
A chiudere il podio, invece, troviamo lo spagnolo del Getafe Sergio Mora. Centrocampista centrale di buon livello, il classe ’79 ha coniugato al meglio nel corso della sua carriera l’espressione volta ad un domani migliore: “il meglio deve ancora venire”. E sì perché in questa stagione, dopo le avventure nelle categorie minori con Alcoyano, Murcia, Alcorcon e Alaves, Mora è riuscito a ritornare a calcare il prestigioso palcoscenico della Liga dopo 14 anni e 2 mesi dall’ultima apparizione nella sconfitta, con reti di Lopez e Aganzo, dell’allora suo Rayo Vallecano contro il Real Valladolid.
Tre lustri, o quasi, che sono serviti a restituirlo al calcio che conta con una nuova sfida, quella di 7 giorni fa al San Mames contro l’Athletic Bilbao, che lo eleggono vecchietto terribile di Spagna a 37 anni, 11 mesi e 21 giorni di vita.
Bruno Saltor, “The old Seagull”
Appena fuori dal podio, il terzino destro spagnolo del Brighton e Hove Albion Bruno Saltor. Discreto terzino con anche diverse apparizioni con la Spagna pre-tiki taka e dominio internazionale, il laterale dei “Seagulls” è il giocatore più navigato della Premier League con la recente apparizione in campo a 36 anni, 10 mesi e 26 giorni contro il Watford di Marco Silva.
Tre settimane prima, invece, l'ex Valencia aveva fatto il suo esordio ufficiale nella prima divisione inglese in quanto, dal suo approdo datato luglio 2012, il fluidificante di Hughton non era mai riuscito a superare con il suo Brighton lo scoglio della Championship, impresa riuscita lo scorso anno dopo 34 anni. A 36 primavere però, Bruno Saltor è ancora nel pieno delle sue forze entrando spesso nel novero dei migliori dei suoi con un voto medio di 6.9 a partita, 1.5 recuperi a match, 2.5 contrasti vinti e l'82% in quanto a precisione nei passaggi.
Naldo, l’highlander di Germania
Ormai veterano dalle mille battaglie, Naldo, in Bundesliga dal lontano 2005, rappresenta non solo una garanzia di affidabilità e ottimo rendimento (7.2 la sua media voto a partita) ma anche una vera colonna cui ispirarsi. Il nativo di Londrina, infatti, è ancora al top in Germania nonostante fronteggi a 34 anni, 11 mesi e 9 giorni gli astri nascenti del campionato teutonico.
Un torneo difficile e che non lascia di certo spazio ai calciatori con un’età piuttosto avanzata. Eppure, il brasiliano ex Werder Brema e Wolfsburg è il fulcro centrale della difesa dello Schalke 04 che, infortuni a parte che pure sono arrivati nelle ultime due stagioni, con una pressoché indiscussa ed indiscutibile titolarità: Naldo è ancora un elemento imprescindibile.