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Valencia, Prandelli esalta Balotelli: “Mario è uno dei più forti al mondo”

L’ex-commissario tecnico italiano difende il centravanti del Nizza e conferma un interesse del Napoli nei propri confronti. “De Laurentiis mi chiamò dopo gli Europei, ma avevo già rinnovato con la Nazionale”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Non è un mistero l'ottimo rapporto tra il tecnico Cesare Prandelli e l'attaccante Mario Balotelli: proprio con l'attuale allenatore del Valencia come commissario tecnico azzurro, il centravanti oggi in forza al Nizza visse un'ottima estate all'Europeo 2012, culminata con il secondo e caratterizzata dalla splendida doppietta alla Germania in semifinale. Meno positivo il Mondiale 2014, dove SuperMario segnò contro l'Inghilterra all'esordio ma vide poi l'Italia uscire già alla fase a gironi.

Dopo il Mondiale in Brasile, però, è iniziata la parabola discendente di Balotelli tra Liverpool e Milan: poche presenze, ancor meno reti, e tante polemiche. Ma al Nizza, dove è approdato quest'anno, sembra finalmente essere rinato. "Sono sempre convinto che dalle potenzialità nude e crude Balotelli sia uno dei più forti al mondo", ha spiegato Prandelli a Sky Sport, "bisogna capire da lui cosa vuol fare, se vuole diventare più forte. Si deve allenare tutti i giorni con grande intensità, con la concentrazione giusta, andare in campo pensando che è uno degli undici e deve pensare di fare goal per i compagni. Solo così", ha proseguito, "verrà automaticamente amato, stimato e aiutato dai compagni perché l'impressione è che lui abbia un idea diversa della sua professione. Dipenderà solo da lui".

Il tecnico del Valencia ha però svelato anche un interesse del Napoli nei suoi confronti: "Era il periodo dopo gli Europei", ha spiegato ancora Prandelli, "ma io avevo rinnovato con la Nazionale e ringraziai in maniera cortese. Stava decidendo di prendere un allenatore nuovo e mi chiamò, ma lo ringraziai cordialmente". E su Gabbiadini, oggi al Napoli ma che in passato ha avuto modo di allenare, ha aggiunto: "Sono momenti che un giocatore deve passare. Ho una grande stima di Gabbiadini, ma anche di Sarri, l’allenatore sa cosa deve fare. Io ho fatto esordire Gabbiadini come punta centrale, poi l’ho seguito per alcuni mesi ed ha giocato d’esterno e in altri come seconda punta. È possibile che abbia perso la convinzione del ruolo".

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