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Usura e pochi (ri)cambi, il Napoli ‘spremuto’ da Sarri: chi gioca sempre e chi (quasi) mai

Gli infortuni di Milik e Ghoulam hanno ristretto le scelte del tecnico ma nel lungo periodo il minutaggio concesso ai calciatori evidenzia differenze macroscopiche. Che fine hanno fatto Rog e Diawara?
A cura di Maurizio De Santis
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Fuori dalla Champions League. Fuori dalla Coppa Italia. La scelta del Napoli di puntare tutto sul campionato, concentrando sullo sprint scudetto tutte le energie, finora non ha prodotto i dividendi sperati. Anzi, a giudicare dalle difficoltà emerse nella trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo, gli azzurri sono apparsi poco brillanti e altrettanto lucidi contro un avversario ordinato ma notevolmente inferiore dal punto di vista tecnico. Loro ci hanno messo determinazione, ai partenopei è riuscito poco a nulla eccezion fatta per la verve mostrata da Milik.

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Milik e la versatilità dell'attacco

Il polacco è rientrato da qualche settimana nel novero dei convocati dopo una lunga assenza per l'infortunio al ginocchio: per quanto non abbia ancora nelle gambe il giusto ritmo partita, la sua freschezza atletica (ha giocato solo 246 minuti) e la versatilità tattica dell'attacco hanno alimentato il rammarico di averlo perso per così tanto tempo (6 mesi, dopo la rottura del crociato del ginocchio destro a settembre scorso con la Spal). Ci fosse stato anche lui il turnover sarebbe stato più agevole e lo stesso Napoli avrebbe potuto cambiare pelle.

Le scelte (forzate) di Sarri

Invece no, le scelte di Sarri – convinzioni personali a parte – sono state forzate anche dalla malasorte che sembra essersi accanita soprattutto quando anche Ghoulam (altra pedina chiave per gli schemi de partenopei) è finito sotto i ferri. L'algerino ha tentato il recupero lampo poi una ricaduta in allenamento (frattura della rotula dello stesso ginocchio destro già operato per il crociato) lo ha messo definitivamente fuori causa. Sfortuna, certo, ma anche l'usura del surplus di impegni s'è rivelata fatale. Del resto, basta dare un'occhiata al minutaggio accumulato dai calciatori in rosa per spiegare come mai molti elementi della rosa siano arrivati ‘spremuti' a questo punto della stagione.

Il club degli stakanovisti da oltre 3mila minuti

Eccezion fatta per Pepe Reina (portiere) lo stakanovista assoluto è Koulibaly: 3510 minuti in campo. Assieme all'estremo difensore, è il giocatore più utilizzato dal tecnico seguito da Callejon (3476′), Hysaj (3367′), Mertens (3350′), Insigne (3160′). Sono loro che costituiscono il cosiddetto degli ‘oltre 3mila minuti', tallonati da Allan (2879′), Albiol (2832′), Hamsik (2783′), Jorginho (2640′) e Zielinski che si ferma sulla soglia dei 2mila minuti giocati (1993, per la precisione). Perfino Mario Rui, che ha preso giocoforza il posto di Ghoulam, è stato meno impiegato (1682′), a testimonianza di come nelle scelte dell'allenatore esista un ‘Napoli 2' che gode di poca fiducia.

Rog e Diawara che fine hanno fatto?

Volete un esempio? Basta confrontare il minutaggio concesso a Maggio (1043) con quello di Rog, Diawara, Maksimovic (che ha scelto di andare in prestito allo Spartak Mosca per non perdere la nazionale e il Mondiale con la Serbia) che nel complesso hanno lo stesso spazio del solo Zielinski. Eppure, considerati i soldi investiti, erano reputati nell'orbita dei titolari e non delle comparse.

La tabella dei minuti giocati dagli azzurri (fonte transfermarkt)
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