United, la legge di Ibra: lo svedese ha già segnato 18 reti in 13 partite stagionali
Ha usato toni un po' forti, ma ha fatto capire bene il senso del suo discorso. Zlatan Ibrahimovic è tornato, è non solo sul campo di gioco. Il 35enne attaccante svedese, arrivato a Manchester nella scorsa estate, si è caricato nuovamente sulle spalle la squadra nonostante qualche critica di troppo: rispedita subito al mittente con le parole dure di qualche giorno fa. Al netto di tutto, però, rimangono i gol: l'unica cosa che conta per uno come Ibrahimovic. Da quando è sbarcato nella Premier League, il gigante di Malmoe ha infatti messo a segno 18 reti in 13 gare stagionali. Voluto fortemente da Mourinho, Ibra ha dunque mantenuto fede alle aspettative e ha distribuito equamente i suoi centri tra Premier League, Europa League e Coppa di Lega. Una prima parte di stagione più che positiva: migliore di quella dello scorso anno, quando il miglior realizzatore era stato Martial con 17 reti.
Vicino alle due leggende olandesi
Se durante la sua esperienza al Milan qualcuno aveva osato accostarlo a Marco van Basten (più che altro per la stessa carriera fatta nell'Ajax), dalle parti di Manchester Ibrahimovic ha già quasi raggiunto due mostri sacri della storia di Old Trafford: anche loro attaccanti e anche loro olandesi. Come riportato dai tabloid britannici, grazie al gol segnato in casa del West Ham nella ventesima giornata di Premier League, Zlatan ha infatti avvicinato Van Persie e Van Nistelrooy ed è diventato il terzo giocatore nella storia dei Red Devils ad andare a segno in maniera consecutiva in cinque partite giocate lontano da Manchester. "Ogni anno i club inglesi mi chiamavano, ma io volevo venire quando tutti mi avrebbero ritenuto troppo vecchio – ha spiegato al "Daily Mail" prima del match contro gli Hammers – Nessuno pensava che me la potessi giocare, ma come al solito gli zittito tutti".
