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United, il monologo di Mourinho: “Sono ancora vivo e non me ne vado”

Nella conferenza stampa dopo l’eliminazione dalla Champions, il manager portoghese si è difeso con uno show durato ben dodici minuti: “Potrei essere in un altro paese con il campionato in tasca, invece sono e sarò qui e in nessun modo cambierò la mia mentalità”.
A cura di Alberto Pucci
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Il colpo è stato duro, anzi durissimo. Anche se c'erano state delle avvisaglie nel match d'andata in Spagna, nessuno avrebbe scommesso una sterlina sullo United battuto ed eliminato dalla Champions League proprio all'Old Trafford. Già nel mirino dei tabloid britannici, Josè Mourinho è così diventato il principale colpevole dell'annata disastrosa dei "Red Devils" e il bersaglio preferito dei tifosi che, a gran voce, hanno chiesto ancora il suo esonero.

"Non scappo, non è nel mio stile – ha esordito il portoghese, nella conferenza stampa che lo ha visto protagonista di un monologo di ben dodici minuti senza interruzioni – Non temo le responsabilità. Ero nessuno a 20 anni, ma adesso a 55 posso dire che tutti i riconoscimenti che ho avuto sono arrivati grazie al mio modo di lavorare e di pensare. L'ultima Champions League del Manchester United risale al 2008 e io ho ereditato questa situazione".

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L'eredità di Mourinho

"In sette anni, con 4 diversi allenatori, il miglior risultato è stato un quarto di finale. Questa e' eredita' calcistica – ha ringhiato Mourinho – In Premier l'ultimo campionato vinto risale alla stagione 2012-13 e negli ultimi 4 anni il miglior piazzamento è stato un quarto posto. Sono contento di ciò che ho visto nei miei ragazzi dopo la partita contro il Siviglia. Nonostante la frustrazione e la delusione, non possiamo stare fermi piangendoci addosso. Dobbiamo guardare avanti. Domani è un altro giorno".

Di fronte alla campagna denigratoria messa in scena dal popolo dell'Old Trafford, dopo il match con il Siviglia di Montella, lo "Special One" ha reagito con orgoglio: "Rispetterò sempre i tifosi che sono delusi, quelli con cui parlo io sanno cos'è il patrimonio del calcio, cos'è un processo e quando arriva – ha continuato il boss lusitano – Qui ho ancora un lavoro incredibile da fare. Potrei essere in un altro paese con il campionato in tasca, invece sono e sarò qui e in nessun modo cambierò la mia mentalità".

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