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United, Gary Neville rivela: “Ronaldo fu maltrattato e massacrato a Manchester”

L’ex compagno del portoghese ha raccontato del trattamento speciale riservato a CR7, all’interno dello spogliatoio dei Red Devils: “Quello che è successo lo ha reso più forte e gli ha permesso di diventare il campione che è ora”.
A cura di Alberto Pucci
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La vita di Cristiano Ronaldo è un romanzo pieno di capitoli coinvolgenti. Alcuni di questi, però, raccontano la difficile infanzia e il duro lavoro che il fenomeno di Funchal ha dovuto fare per diventare il numero uno al mondo. A svelare le pagine più "misteriose" del giocatore portoghese, ci ha pensato un suo ex compagno di squadra: Gary Neville. L'ex difensore dei Red Devils, oggi allenatore (ha guidato il Valencia per alcuni mesi, dopo aver fatto da vice a Hodgson con la nazionale inglese), ha raccontato l'arrivo di CR7 a Manchester e il "benvenuto" dello spogliatoio dell'ex squadra di Alex Ferguson: "In quello stanzone Cristiano Ronaldo è diventato uomo – ha spiegato a "Talk Sport" – Per due o tre anni è stato maltrattato e massacrato e questo lo ha reso più forte e gli ha permesso di diventare il campione che è ora".

L'infaticabile CR7

Nonostante il comportamento duro dei suoi suoi compagni, CR7 ha però saputo reagire e diventare uno degli intoccabili di quella squadra: "Anche se gli abbiamo fatto assaggiare i tacchetti negli allenamenti, tutti noi lo abbiamo aiutato molto in quel periodo. Arrivava mezz'ora prima degli allenamenti e andava via un'ora dopo – ha continuato Neville – e in 15 anni io non ho mai visto nessuno farlo tutti i giorni, in tutti gli allenamenti, come Cristiano. Nel corso degli anni ha lavorato sempre di più sul suo fisico e penso che i tifosi abbiano mai visto niente di simile. Se si guardano le sue prestazioni nei primi anni dello United è facile notare quanto sia maturato e migliorato. Le stagioni 2007/2208 e 2008/2009 sono state straordinarie per lui. Lui non è uno normale, è di un altro pianeta". Quanto sia diventato inarrestabile, se ne sono accorti anche i tifosi di Andorra: sotterrati dal poker di reti, messe a segno dal giocatore del Real Madrid, nell'ultima gara di qualificazione ai mondiali di Russia 2018.

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