Under 21, Di Biagio pensa ai big: De Sciglio, El Shaarawy, Perin e Verratti in preallarme

Da Benevento fino a Rio de Janeiro, passando per la Repubblica Ceca. Il viaggio della nazionale Under 21 italiana, guidata da Gigi Di Biagio, non si è ancora fermato e, nelle intenzioni dell'allenatore, dovrebbe poter proseguire fino all'Olimpiade brasiliana. Reduce da un test positivo contro la Germania la squadra azzurra è attesa da un altro esame contro la selezione serba. Novanta minuti utili per provare l'intera rosa a disposizione, in vista della fase finale dell'Europeo che, nel prossimo giugno, ci vedrà protagonisti insieme ad altre sette superpotenze del calcio continentale divise in due gironi. Per affrontare al meglio il nostro (giocheremo con Svezia, Portogallo e Inghilterra), il commissario tecnico Di Biagio ha confermato in conferenza stampa l'interesse verso quattro giocatori già nell'orbita della rosa di Antonio Conte: Mattia De Sciglio, Stephan El Shaarawy, Mattia Perin e Marco Verratti. "Con Conte parlo spesso – ha confermato Di Biagio – e valuterò più avanti le scelte da fare. Penso sia difficile portarli tutti e quattro, un pensierino per uno o due di loro, però, lo stiamo facendo senza dimenticare i ragazzi che mi hanno portato fin qua. Dobbiamo avere riconoscenza verso chi ci ha dato tanto".
Voglia olimpica – Far bene in Repubblica Ceca, vorrebbe dire conquistare un pass per l'Olimpiade di Rio de Janeiro: "I in Brasile ci voglio andare – specifica Di Biagio – ma voglio arrivarci dopo aver vissuto un Europeo da protagonista. Oggi non firmerei di arrivare in semifinale, solo per accontentarmi del pass olimpico. Insieme ai miei ragazzi, voglio arrivare fino in fondo". Ambizioso e testardo, proprio come il suo fratello maggiore Antonio Conte, il commissario tecnico degli "Azzurrini" spezza poi una lancia proprio in difesa del suo collega: "La questione oriundi? Mi viene da sorridere – conclude l'allenatore – Si è fatta una polemica inutile, senza tener conto che oggi il mondo è cambiato. Esiste un regolamento, è antipatico solo il pensiero che uno possa scegliere una nazionale solo perché nell’altra non giocherebbe. Il problema più grande, però, è un altro ed è quello che anche oggi molti ragazzi non giocano, o giocano poco, nella nostra Serie A".