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Ufficiale, il Var ai Mondiali 2018. Perché non in Champions e in Europa League?

Il presidente della Fifa Infantino ha ufficializzato l’introduzione del mezzo tecnologico: “Abbiamo bisogno di vivere al passo con i tempi. Volevamo dare agli arbitri gli strumenti adatti a prendere decisioni migliori, e nella Coppa del mondo vengono prese delle decisioni molto importanti”.
A cura di Marco Beltrami
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La decisione era già stata presa diverse settimane fa, ma ora è arrivata l'ufficialità. Il Var sarà utilizzato in occasione dei prossimi Mondiali, in programma nella prossima estate in Russia. A formalizzare il tutto ci ha pensato il presidente della Fifa in persona Gianni Infantino, nel corso del Consiglio Mondiale in corso di svolgimento a Bogotà. Una decisione che dunque rappresenta una svolta epocale, con il mezzo tecnologico che dopo aver fatto il suo ingresso in alcuni dei top campionati europei, sarà utilizzato anche nella rassegna iridata.

Ufficiale, al Mondiale 2018 ci sarà il Var

In occasione del Consiglio Mondiale della Fifa che si sta svolgendo in queste ore in Colombia, Gianni Infantino patron del massimo organo calcistico continentale ha ufficializzato l'introduzione della tecnologia a Russia 2018: "Abbiamo bisogno di vivere al passo con i tempi. Volevamo dare agli arbitri gli strumenti adatti a prendere decisioni migliori, e nella Coppa del mondo vengono prese delle decisioni molto importanti. Non è possibile che nel 2018 tutti nel loro salotto sappiano pochi secondi dopo il gioco se hanno commesso un errore e l'arbitro no"

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Come funzionerà il Var ai Mondiali

Il Var verrà utilizzato nelle partite dei prossimi Mondiali con la stessa metodologia adottata in Italia. Oltre dunque agli arbitri in campo, ci saranno due ufficiali di gara, addetti al Var, che in una particolare postazione potranno collaborare con il direttore di gara in tempo reale esaminando le situazioni dubbie della partita. Il mezzo tecnologico, potrà essere utilizzato solo in 4 situazione: la segnatura di un gol, l'assegnazione di un rigore, l'espulsione diretta (non quella per somma di ammonizioni, "giallo") e l'errore di identità (scambio del calciatore da ammonire o espellere con un altro).

Il silent check e la collaborazione tra gli arbitri

Quando ci saranno episodi analizzabili con il Var, ci sarà la comunicazione attraverso gli auricolari tra il direttore di gara e i suoi collaboratori nella stanza con i monito. Tutto sarà valutato con un  "silent check", ovvero un controllo silente. L'arbitro in campo decide a questo punto a sua discrezione se fidarsi della valutazione dei collaboratori o controllare in prima persona sul monitor a bordocampo. Nel primo caso fa proseguire il match, senza fare il classico gesto dello "schermo" che indica la scelta di rivedere personalmente quanto accaduto.

Perché il Var ai Mondiali e non in Champions

A questo punto è lecito chiedersi perché il Var non venga utilizzato anche nei massimi tornei continentali come la Champions e l'Europa League. In questa stagione sono stati diversi gli episodi che hanno sollevato polemiche, basti pensare al fallo da rigore di Vertongen su Douglas Costa non sanzionato in Tottenham-Juve e quello concesso a Welbeck per un contatto inesistente con Rodriguez in Arsenal-Milan. Eppure anche nella prossima annata, il Var non sarà introdotto sui campi di calcio dei due trofei continentali. Ecco come ha spiegato questa scelta il patron dell'Uefa Ceferin: "Nessuno ancora sa esattamente come funziona. C'é ancora molta confusione. Io non sono affatto contrario, ma c'è bisogno di spiegare meglio quando usarlo. Vedremo alla Coppa del Mondo. Potrebbe essere un buon progetto, utile per il calcio, ma non dobbiamo affrettarci a prendere questo tipo di decisioni".

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