Udinese, Inter, Lazio: quando il preliminare piace

Lo Sporting Braga e la cabala portoghese – Nonostante Francesco Guidolin predichi calma e concentrazione, a Udine si respira un clima di pacato ottimismo dopo il sorteggio di Nyon che ha accoppiato i friulani allo Sporting Braga, squadra portoghese che nella scorsa stagione sfidò il Porto, in finale di Europa League. Giusto tenere alta la concentrazione, così come lecito coltivare più di una speranza: i lusitani, saranno certamente temibili, ma mai quanto quell'Arsenal che l'estate scorsa mise un freno ai sogni europei dell'Udinese. Un sorteggio che fa ben sperare anche dal punto di vista "scaramantico". L'unica qualificazione friulana, per i gironi di Champions, arrivò infatti nel 2005 dopo un preliminare contro un'altra portoghese: lo Sporting Lisbona, rispedito al mittente dopo due vittorie. Il Curriculum del Braga non è certo quello dello Sporting Lisbona, men che meno quello dei "Gunners", ma rimane comunque una formazione da "prendere con le pinze". Mina vagante del campionato, già da diverso tempo, l'undici di Josè Peseiro è in grado di sorprendere (e di far male) grazie a giocatori come Hugo Viana, Custòdio, Helder Barbosa ed il brasiliano Rodrigo Josè Lima Dos Santos, per tutti semplicemente Lima, attaccante sul taccuino di diversi operatori di mercato e già in "palla", come ha dimostrato nelle recenti partite. Dopo l'exploit della scorsa stagione, il Braga conta molto su questo preliminare e su una possibile qualificazione che darebbe un pò di lustro alla storia di un club che vanta un'unica grande affermazione: la vittoria nel 1966, della Coppa di Portogallo. Sarà determinante uscire indenni dalla sfida dell'andata (in Portogallo il 22/8), per poi giocarsi tutto allo stadio "Friuli". Di Natale (fresco di rinnovo) e compagni sembrano pronti per l'impresa e non sarà certo il soprannome del Braga ("Arsenalistas", per via degli stessi colori della squadra inglese) a togliere il sonno ai bianconeri che partono con il favore dei pronostici.

Ostacolo Vaslui – Passato, con qualche patema di troppo, il primo scontro con l'Hajduk Spalato, l'Inter di Stramaccioni tornerà in campo il 23 Agosto al "Municipal" di Vaslui, impianto che ospita le gare di questo giovane club romeno. Nato soltanto nel 2002, il Vaslui è riuscito nel giro di pochi anni a ritagliarsi un posto importante in patria e a condividere con i club romeni più quotati, le parti alte della classifica. Persa l'opportunità di entrare nei gironi di Champions, dopo il doppio confronto con il Fenerbahce, i romeni si apprestano ad incrociare per la seconda volta, nelle coppe europee, un club italiano, dopo l'esperienza con la Lazio nella passata stagione di Europa League. Proprio la sconfitta interna contro i turchi, dovrebbe far riflettere il tecnico nerazzurro. Fino a quel 1-4 casalingo, il Vaslui aveva messo insieme sei vittorie e cinque pareggi: uno "score" europeo di tutto rispetto da tenere a mente prima di scendere in campo.

La Dea bendata sorride a Petkovic – Delle tre italiane, coinvolte nel sorteggio, la Lazio è stata indubbiamente la più fortunata. I biancocelesti affronteranno, infatti, una semi sconosciuta squadra slovena, dal nome impronunciabile: Nogometno Društvo Mura 05. Nata sulle ceneri del NK Mura, fallito nel 2005, l'ND Mura 05 milita nella massima divisione slovena (un campionato di sole 10 squadre) e, al momento, lotta nei bassifondi della classifica. Il club sloveno nella scorsa stagione si è piazzato al terzo posto nella Prva Slovenska Liga, alle spalle di Maribor e Olimpia Lubiana, conquistando così la possibilità di giocarsi i preliminari ed entrare nel tabellone principale dell'Europa League. Gli sloveni sono al terzo turno di qualificazione, dopo aver affrontato Baki, CSKA Sofia e gli ucraini dell'Arsenal Kyiv che, nella sfida contro il Mura, hanno perso a tavolino la gara di andata(per aver schierato un giocatore che non avrebbero potuto utilizzare), compromettendo definitivamente il passaggio del turno. Un accoppiamento cha ha fatto sorridere il nuovo allenatore Petkovic che, però, dovrà guardarsi dal gioiellino Nusmir Fajić, attaccante bosniaco classe '87 di quasi due metri e con una grande familiarità con il gol (5 reti tra preliminari e campionato) e da Andrej Lotrič, promessa del calcio nazionale sloveno, paragonato da molti alla vecchia stella Zahovic. Per i giocatori della Lazio, sarà comunque un buon test, anche e sopratutto in vista della "prima" di campionato dove, a Bergamo, il clima sarà sicuramente più rovente e l'avversario decisamente più difficile da affrontare.