Udinese ad un passo dalla Champions, Lazio e Roma si giocano tutto in 180 minuti. Juve appesa a un filo
Oramai i giochi sono fatti anche per il Campionato italiano. Il Milan si è laureato Campione già una settimana fa, così come è avvenuto in Spagna per il Barcellona di Guardiola, in Portogallo per il Porto di Vilas Boas, e in Germania per il Borussia Dortmund di Klopp. L'Inter è saldamente al secondo posto con il Napoli che, per ora, si gode una meritatissimoa terza piazza che vale l'accesso diretto nella prossima Champions League. In fondo alla classifica, salutano Bari e Brescia, mentre Siena e Atalanta già neo promosse si gustano la Serie A con le ultime gare in sede cadetta che sanno semplicemente di accademia. Eppure, detto questo resta ancora un rebus l'ultimo posto diponibile per l'Europa che conta: la quarta piazza, il ‘piccolo scudetto' che si stanno giocando domenica dopo domenica Udinese, Roma, Lazio e Juventus.
JUVENTUS, CHAMPIONS IMPOSSIBLE – A Torino non ci credono quasi più dopo l'harakiri contro il Chievo: in vantaggio 2-0 i bianconeri hanno perso la bussola e gli asini volanti hanno pareggiato conquistando la salvezza matematica ma condannando la Juventus ad un miracolo nelle ultime due partite.
Il punticino non serviva agli uomini di Delneri la cui riconferma passava anche per il raggiungimento – magari in extremis – del quarto posto, ora lontano 5 punti a due giornate dal termine. Il calendario non è favorevole alla Juve. Domenica pomeriggio si va a Parma per vincere ad ogni costo ma non sarà facile. I Ducali hanno già vinto il loro scudettino, oramai salvi, ma proprio nel feudo scudato ci sono moltissimi ex pronti a togliersi più di una rivincita contro i bianconeri. Candreva, Giovinco, ma soprattutto un certo Amauri che è andato a Parma quasi da esiliato e da gran colpevole. L'italo-brasiliano accettò il verdetto della società e della folla ma avvisò anche: "Vedrete che non sono io ad avere la colpa di risultati tanto mediocri". Detto, fatto: a Parma è ritornato titolare con costanza segnando gol pesantissimi (vedasi nella sfida contro l'Inter) ed è pronto ad affondare i suoi vecchi compagni. Un avversario in più da temere come nell'ultima giornata il Napoli ospite all'Olimpico. Certo, potrebbe già essere una gara inutile anche perchè la Juve cercherà sei punti negli ultimi 180 minuti di campionato, ma avrà le orecchie attaccate ai risultati che riguardano l'Udinese, avanti di 5 punti.
UN DERBY TUTTO IN BIANCONERO – Proprio gli uomini di Guidolin sono ad un passo dal sogno. L'ultima vittoria sulla Lazio in contemporanea con il pareggio della Roma, ha portato i friulani a quota 62 punti al quarto posto, con un piede nella Champions di domani. Basta una vittoria in due partite, roba da ridere per il bomber Antonio Di Natale, il Nino Maravilla Alexis Sanchez, Inler, Armero, Zapata, Domizzi. Giocatori che hanno scritto la storia bianconera e che domenica saranno ospiti di un Chievo che nulla deve piu' chiedere al proprio campionato. Un successo che – se non dovesse arrivare con i veneti – non dovrebbe mancare fra due domeniche quando ci potrebbe essere il "delitto perfetto", con la sfida al Friuli contro il Milan già laureato campione d'Italia. Davanti al proprio pubblico si festeggerebbe l'accesso storico in Champions e si chiederebbe al patron Pozzo di non smantellare una squadra i cui pezzi pregiati sono richiesti da tutti.
UN DERBY EUROPEO IN CAPITALE – Ma se da un lato c'è un derby di colori tutti bianconeri, in mezzo c'è anche una sfida stracittadina classica, tra Lazio e Roma, i "terzi incomodi" che potrebbero riuscire nel colpaccio proprio nell'epilogo di stagione. La Lazio è sempre stata da inizio di campionato tra le prime cinque e meriterebbe l'acesso al quarto posto e alla Champions. Lotito l'ha ripetuto fino alla nausea, Reja l'ha ricordato più volte ma a non crederci sembrano in primis gli stessi giocatori. Le sconfitte con l'Inter, la Juventus e l'Udinese sono stati tre match-point persi malamente che stanno condannando le Aquile a volare basso. Molto più basso. Adesso c'è la sfida dell'Olimpico contro il Genoa e poi la gara estrerna di chiusura di stagione contro il Lecce. Ma già sabato pomeriggio, in anticipo contro i Grifoni, la Lazio potrebbe conoscere il proprio destino in caso di ennesima sconfitta. Discorso uguale per la Roma in mano a Montella. I giallorossi, al contrario dei cugini biancocelesti, hanno vissuto una stagione nelle parti centrali di classifica. Poi, pian piano, la risalita, proprio dal derby vinto contro i laziali, fino alla lotta per il quarto posto. Non sarà di certo semplice: la trasferta di Catania non è tra le più facili visto che gli etnei del ‘laziale' Simeone sono all'ultimo match casalingo e vogliono festeggiare con una bella prova la salvezza matematica raggiunta grazie alla sconfitta della Sampdoria nel derby. Poi ci sarà la gara dell'Olimpico proprio contro i blucerchiati che – se così procederanno le cose – si giocheranno proprio contro la Roma la permanenza in serie A o la storica retrocessione. Non sarà una gara facile: i giallorossi non hanno mai perdonato ai blucerchiati lo ‘scherzetto' in campionato quando proprio per una vittoria della Samp all'Olimpico nelle ultime giornate, la Roma fallì la rimonta sull'Inter che ottenne il controsorpasso nel finale di stagione vincendo il suo 17° tricolore.