22 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Turchia: arbitro cacciato perché gay, la Federcalcio costretta a risarcire

La Federcalcio turca nel 2009 ritirò la tessera ad Halil Ibrahim Dincdag dopo che l’arbitro si dichiarò omosessuale. L’ex direttore di gara ha portato in tribunale la Federazione, che è stata condannata e ora deve pagare 7 mila euro.
A cura di Alessio Morra
22 CONDIVISIONI
Immagine

L’arbitro Halil Ibrahim Dincdag nel 2009 durante una trasmissione televisiva rivelò il suo orientamento sessuale e disse apertamente di essere omosessuale. La Federcalcio turca non accolse con piacere quella notizia e decise di togliere la licenza da arbitro a Dincdag a cui fu ritirato il tesserino. L’ex arbitro a quel punto decise di fare causa alla Federazione, che oggi è stata condannata, ed è obbligata a risarcire Halil Ibrahim Dincdag, che avrà 23.000 lire in pratica 7 mila euro, l’ex fischietto però ne pretendeva 110.000 lire turche, circa 34 mila euro e adesso pare sia a pronto a ricorrere in appello con il suo legale. La Federazione all’epoca si giustificò dicendo che Dincdag non poteva fare l’arbitro essendo stato esentato tempo prima dal servizio militare, questa spiegazione però non è stata giudicata come congrua dal giudice che si è occupato del processo. Dincdag dopo la sentenza ha detto: “Questa è una vittoria per il movimento LGBT in Turchia e per la lotta contro l’omofobia nel calcio. Uno sport in cui colleghi arbitri e calciatori hanno paura di esporsi. Dopo tutto nel calcio è così..”. Questa sentenza è molto importante, non solo per l’ex direttore di gara. Perché traccia una nuova strada nella storia della giurisprudenza turca, perché si certifica ufficialmente un caso di discriminazione contro gli omosessuali in Turchia, un paese assai conservatore.

Fare l’arbitro in Turchia non è facile. Qualche mese fa dopo il match tra Trabzonspor e Gaziantepspor, il presidente del Trabzonspor Ibrahim Haciosmanoglu rinchiuse nello spogliatoio per oltre quattro ore l’arbitro Sahan e i suoi collaboratori, e furono rinchiusi pure alcuni delegati dalla federazione. Haciosmanoglu di fatto sequestrò la terna arbitrale perché non aveva concesso un rigore alla sua squadra, che di fatto avrebbe potuto dare la chance di vincere al Trabzonspor, che fu bloccato sul 2-2. Solo una telefonata del premier turco Erdogan portò alla liberazione di Sahan.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views