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Troppo Higuain per il Milan di Seedorf, fa piangere Balotelli

Il Napoli passeggia sulle utopie rossonere e rifila tre gol a Christian Abbiati. Benitez respira dopo gli ultimi passi falsi, grazie alla splendida serata dell’argentino.
A cura di Alberto Pucci
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Il Napoli si riconcilia con i propri tifosi grazie al netto successo sul Milan. Dopo le ultime prestazioni deludenti, l'undici di Rafa Benitez è tornato a divertire e convincere, davanti ad un Milan improponibile per questo tipo di serate. Gli azzurri hanno vinto con merito anche se, in alcune situazioni, hanno di nuovo messo in mostra quegli errori che, specialmente con l'Atalanta, sono costati cari a Reina e compagni. I centrocampisti rossoneri, dopo avere trovato il grande gol di Taarabt, hanno faticato moltissimo a costruire e a "trasmettere" palloni giocabili agli attaccanti. Una difficoltà che ha generato lo schiacciamento dell'undici rossonero, troppo spesso preso d'infilata dagli attaccanti del Napoli.

Bene Higuain, male Balotelli – La sfida nella sfida, tra i due bomber, è stata stravinta dall'argentino. Oltre ai due gol, il "Pipita" ha saputo giocare per i compagni e tenere in apprensione costante l'incerta coppia Rami-Mexes. Per Balotelli, invece, una serata da dimenticare. "Super Mario" è stato nullo ed ha sbagliato anche quei pochi palloni giocabili che gli sono capitati a tiro. Una partita iniziata male e finita malissimo con una crisi di nervi (con pianto) ripresa dalle telecamere. Ma la vera differenza tra le due squadre si è vista, soprattutto, in mezzo al campo. Il Napoli correva, il Milan arrancava. Il gioco di Benitez ne esce esaltato dal ritmo e dall'agonismo dei giocatori partenopei. Per contro, invece, l'idea di Clarence Seedorf (a queste condizioni) rimane un'utopia e un azzardo difficilmente proponibile.

La differenza nei singoli – La serata del San Paolo ha dato le risposte e le conferme che il pubblico di Napoli chiedeva. Hamsik ed Insigne sono stati applauditi a lungo, Meertens ha saputo, come al solito, coniugare qualità e quantità e, in mezzo al campo, Inler ha giganteggiato tra l'imbarazzante Essien ed uno spento De Jong. L'undici iniziale del Milan non ha convinto. L'idea di inserire Abate in posizione più avanzata è parsa fuori luogo. Robinho, come al solito, ha fatto più fumo che arrosto, mentre la difesa ha spesso lasciato troppi spazi. Insieme a Taarabt (la grande sorpresa della serata), hanno raggiunto la sufficienza soltanto Kakà, Montolivo e Pazzini: i tre innesti che Seedorf ha fatto nel secondo tempo, per dare un minimo di logica ad una squadra che non ha né capo né coda. Proprio da questo "dettaglio" il filosofo olandese dovrebbe ripartire: il Milan non può permettersi questo modulo e, soprattutto, non può prescindere da certi giocatori…sicuramente più motivati e vogliosi di molti "big" della rosa rossonera.

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