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Trivela, aggressioni e tatuaggi: Quaresma spauracchio del Napoli

La carriera dell’ala portoghese è piena di alti e bassi: dallo Sporting Lisbona al Barcellona passando per Inter, Porto, Besiktas e il trionfo a Euro 2016. El Trivela sta vivendo una dei migliori periodi nonostante la prima parentesi in Turchia non sia stata memorabile. Quaresma ha già castigato il Napoli nel 2014.
A cura di Vito Lamorte
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Ricardo Quaresma sta vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera. L'ala portoghese è tornata a far parlare di sé lo scorso anno, quando con il Besiktas vince il titolo e si ripete con la sua nazionale all'Europeo di Francia qualche settimana dopo. Dal suo approdi in Turchia si sono goduti tracce di vero Quaresma che sono diventate via via sempre più frequenti e adesso El Trivela è uno dei giocatori pi rappresentativi del club di Istanbul.

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Dagli esordi al Barcellona

Aveva 17 anni Ricardo Quaresma quando si è presentato al pubblico portoghese con la maglia dello Sporting Lisbona ed era considerato molto più di un'ala. Nonostante fosse un giocatore ancora grezzo, molti hanno salutato la sua ascesa come quella dell'erede di Luis Figo. Segna tre goal in 28 partite durante la sua prima stagione e aiuta la squadra biancoverde a vincere campionato e coppa nazionale. Nell'estate del 2003 arriva la chiamata del Barcellona: i catalani pagano un cifra vicina ai 7 milioni di euro più il prestito biennale del centrocampista brasiliano Fabio Rochemback. L'attesa è altissima per il giovane portoghese ma la sua esperienza in Spagna è condita da 22 presenze e una sola rete. Ricardo Quaresma non rientra nei piani del manager Frank Rijkaard alla fine della stagione e così chiude il suo periodo turbolento nella Liga.

Il Porto, l'Inter del Triplete e il Chelsea

L'anno dopo torna a casa e firma per il Porto: con la maglia dei Dragoes mette in mostra le sue abilità nel dribbling, nel tiro da fuori e crea il panico tra i difensori. Il suo marchio di fabbrica diventa la Trivela, la capacità di colpire la palla con l'esterno del piede per prendere in controtempo i difensori avversari.  Nonostante le reazioni inizialmente contrastanti da parte dei tifosi Porto in un primo momento, le prestazioni di Quaresma lo fanno diventare un beniamino del Do Dragao. Nell'estate del 2008 Quaresma si trasferisce a all'Inter per volere di Josè Mourinho. Sarebbe stata la sua ultima fermata per la strada verso il successo? La sua avventura a Milano non inizia bene e il suo primo anno si conclude con 13 presenze e una rete. La seconda stagione vola in prestito al Chelsea ma il crollo è verticale. Nonostante José Mourinho gli offre la possibilità di riscattarsi dopo il suo ritorno dal Blues, Quaresma non riesce mai ad impressionare il suo tecnico e resta spesso ai margini.

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Besiktas, andata e ritorno

Nel giugno del 2010 vola in Turchia, al Besiktas, cercando di riprendere premi capelli una carriera che sembrava essersi arenata. Con la maglia delle "Aquile nere" il prodotto delle giovanili dello Sporting Lisbona fa bene la prima stagione segnando 11 goal e facendo piuttosto bene ma l'anno successivo non è riuscito a dare un contributo significativo e dopo uno scontrando con il manager Carlos Carvalhal finisce ai margini del club. Nel mese di ottobre dello stesso anno viene accusato di urinare negli spogliatoi  mentre un mese più tardi viene fermato a Lisbona per aver aggredito un agente di polizia. Il Besiktas decide di rescindere il contratto a Quaresma nel dicembre 2012, sei mesi prima della sua scadenza.

Dopo una breve parentesi con l'Al Ahli di Dubai, il portoghese firma, nel gennaio 2014, nuovamente per il Porto e ancora per il Besiktas, nel luglio del 2015. Con la squadra turca cerca di riconquistarsi la nazionale per andare agli Europei e ci riesce. Vince la Süper Lig e, a distanza di poche settimane, anche l'Europeo con il Portogallo, realizzando la rete decisiva negli ottavi di finale contro la Croazia nel secondo tempo supplementare e l'ultimo penalty nei quarti contro la Polonia. Potrebbe essere un po' presto per definire  "fallimentare" la carriera di Ricardo Quaresma ma la sua storia rientra, di diritto, tra quelle delle promesse mai mantenute.

Il precedente al San Paolo

Nel 2014, alla sua seconda parentesi contro il Porto, Quaresma affronta il Napoli di Rafael Benitez in Europa League: in patria i portoghesi vincono 1-0 mentre al San Paolo finisce 2-2. Pandev porta avanti gli azzurri ma Ghilas rimette il risultato in parità su uno svarione della difesa. La seconda rete del Porto, che taglia le gambe ai partenopei, è realizzata proprio da Ricardo Quaresma che, inseritosi nell'area partenopea, si fa largo tra tre a avversari e scarica di sinistro verso la porta battendo Pepe Reina. A nulla vale la rete nel finale di Duvan Zapata.

https://www.youtube.com/watch?v=luGoj01K6Sk

Tatuaggi: quale significato?

L'ala della squadra turca e della nazionale portoghese si è fatto notare anche per i suoi tatuaggi. Hanno fatto discutere soprattutto le due grosse lacrime tatuate sullo zigomo destro, probabilmente legate ad un lutto recente e doloroso. Di solito se la lacrima è piena (come in questo caso) la persona è stata uccisa, se la lacrima è vuota, la vittima è ancora viva. In altre interpretazioni la lacrima rappresenta il dolore per la perdita di un familiare o di una persona con cui si aveva un grande legame affettivo. Un altro tatuaggio significativo è uno stiletto a forma di croce, sottilissimo, sullo zigomo sinistro mentre ce ne sono altri due dove l’orecchio si salda alla tempia, uno per lato, che sembrano un diamante.

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