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Tra Torino e colpi di mercato, il Milan punta al terzo posto

L’amarezza per la sconfitta contro lo Zenit è durata pochi minuti. In attesa dei rinforzi promessi dal Presidente, il Milan cerca la terza vittoria consecutiva per salire verso la vetta della classifica.
A cura di Alberto Pucci
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Milan vs. Juventus

Rialzare la cresta – Se le chiamano sconfitte "indolori", un motivo ci sarà. Se poi questo motivo corrisponde ad una qualificazione già raggiunta, ecco che tutto diventa più digeribile, anche per il tifoso più "viscerale". Nonostante l'input societario (vincere avrebbe fatto incassare altri denari), era preventivabile che potesse arrivare una sconfitta contro gli "Spalletti's boys": troppa la differenza di motivazioni tra l'undici rossonero e quello russo. Nessuno ha pianto per il gol di Danny e, rispetto ad altre situazioni, nessuno si è permesso di gridare allo scandalo (o al biscotto, a seconda delle interpretazioni), dopo il triplice fischio finale. Anzi: nel gelo di San Siro, il Milan se l'è giocata con impegno, meritando un pareggio che non è arrivato per questione di centimetri. Tanto cuore, poca fortuna: ingredienti necessari in Europa, dove il sorteggio del 20 dicembre, presumibilmente, accoppierà i rossoneri con un "top team" difficilmente superabile, e in campionato dove Allegri cerca il terzo successo consecutivo, dopo Juventus e Catania. In attesa di conoscere l'avversario europeo, la sfida di domani contro il Torino sarà fondamentale per raddrizzare una stagione nata male. Un'eventuale vittoria contro l'undici di Ventura, e successivamente in casa contro il Pescara, permetterebbe al Diavolo di arrivare alla trasferta di Roma con l'autostima a "mille" e con la convinzione che puntare alla zona Champions League non sia poi cosi utopistico.

Istruzioni per matare il toro – Il terzo posto: ecco l'obiettivo, neanche tanto nascosto, di Massimiliano Allegri. Centrare i preliminari di Champions, dopo quello che è successo, sarebbe un risultato più che accettabile per il mister livornese che, nel caso, saluterebbe la truppa rossonera a testa alta. Per arrivare ad un "commiato" di questo genere, bisognerà continuare a vincere e a far punti. A cominciare dalla sfida contro il Torino, per la quale Massimiliano Allegri ritroverà due pedine fondamentali come Abate ed Antonini: giocatori in grado di far rifiatare De Sciglio e Constant (affaticato) che, nelle ultime settimane, hanno giocato quasi sempre. Per "Acciughino", però, le note liete finiscono quì. A Boateng squalificato per l'ingenuità di Catania, Pato in infermeria e agli indisponibili Muntari e Bonera si aggiungerà, probabilmente, anche Montolivo che, nei giorni scorsi, ha lavorato a parte. Un'assenza non da poco, poichè il "Monto", nell'ultime uscite, aveva dimostrato di saper prendere in mano la squadra e di meritare l'investitura presidenziale di Capitano. Torneranno dal primo minuto sia Emanuelson che Bojan e, ovviamente, ci sarà anche El Shaarawy: stakanovista (ha giocato, fin quì, 1313 minuti), leader incontrastato della squadra e capocannoniere indiscusso del campionato. Le assenze potrebbero giustificare l'ennesimo cambio di modulo rossonero (si torna al 4-2-3-1?) che potrebbe essere provato oggi pomeriggio a Milanello, ancora sotto lo sguardo attento di Silvio Berlusconi, nell'ultima rifinitura prima della partenza.

La trasformazione rossonera – Dal campo alla scrivania, il passo è breve. C'è anche un'altra partita che il Diavolo giocherà nei prossimi giorni, quella degli acquisti invernali. Aspettiamoci, quindi, un piccolo ribaltone in casa rossonera, dove l'esigenza è chiara anche ai muri del centro sportivo milanista: servono un difensore centrale ed una punta "di peso" da affiancare al fenomeno El Shaarawy. Per realizzare questa accoppiata (possibilmente, da sogno) Galliani e Braida prima dovranno cedere alcuni giocatori e poi metter mano a quel piccolo tesoretto che, a quanto pare, Silvio Berlusconi avrebbe messo a disposizione. Il ritorno in campo dell'ex Premier, coinciderà infatti con il restyling milanista: un cambiamento che inizierà con le cessioni di chi non ha convinto (Traorè e Mesbah), di chi non l'ha fatto del tutto (Zapata e Strasser) e di chi è in grado di far entrare quattrini veri. E' il caso di Robinho, richiesto a gran voce dal Brasile e poco utilizzato (anche per problemi fisici) in questa prima parte di campionato. Sfoltita la rosa e con in tasca un pò di liquidità, da aggiungere all'investimento presidenziale, il Milan tornerebbe sul mercato alla ricerca dei giocatori ideali per aumentare il livello qualitativo della squadra. In difesa, uno dei nomi più gettonati in quest'ultimo periodo è senza dubbio quello di Ogbonna. Il centrale granata, insieme a Carvalho del Real Madrid, piace eccome. Bisognerà, però, vincere la concorrenza del Manchester United e convincere Urbano Cairo a limare la cifra di partenza, che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro. Una cifra importante, fuori dalle politiche societarie rossonere, che andrebbe inoltre a pesare sul resto della spesa che Allegri dovrebbe comunque fare. Spesi quei soldi, dove trovarne altri per acquistare l'attaccante? Intanto, prima di trovare i soldi necessari (o la formula per evitare di sborsarli subito), bisognerebbe trovare il giocatore giusto per l'attacco rossonero. Tutte le indicazioni porterebbero a Mario Balotelli, vecchio pallino di Berlusconi e Galliani e, particolare non da sottovalutare, giocatore della scuderia Raiola che, per non sapere nè leggere nè scrivere, ha già messo le mani avanti specificando il costo elevato dell'artista in questione. Vicino al nome di "Balo", nei giorni scorsi, sono stati accostati anche Kakà e Sneijder (in rotta completa con i rispettivi club) e, addirittura, Beckham reduce dall'addio al calcio americano. Sono solo i primi "rumors" di un calciomercato che, a dispetto delle temperature gelide previste, sarà rovente e riscalderà il cuore dei milanisti, già raffreddati da quel – 14 di distacco dalla Juventus capolista.

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