Tourè, Biglia e Candreva: tre colpi per la nuova Inter cinese
"Vogliamo seguire l'idea di Moratti e prendere altri grandi giocatori. Vogliamo ricostruire il passato glorioso nerazzurro". Le parole di Zhang Jindong, padrone dell'impero Suning e nuovo proprietario dell'Inter, alimentano la speranza dei tifosi di rivedere presto i nerazzurri al vertice in campionato e in Europa. Non ci sarà subito rivoluzione sul mercato ma le grandi manovre sono in agenda: punto principale da rispettare è anzitutto il fairplay finanziario che non consente – entro il prossimo 30 giugno – un rosso a bilancio di oltre 30 milioni e impone il pareggio nel computo di acquisti e cessioni; poi sarà anche possibile portare a Milano quei top player che in passato hanno resto memorabile la gestione Moratti.
Quali? con ‘Mancio' in panchina (sempre che la nuova proprietà non decida di dirigere altrove le attenzioni) il nome in agenda è anzitutto Yaya Touré, il centrocampista del City, colosso della mediana che il tecnico conosce bene per averlo allenatore ai tempi della sua avventura a Manchester. Costa tanto ma si può discutere: sia perché vuol lasciare il club (gli arrivi di Guardiola e Gundogan gli restringono di fatto lo spazio) sia perché s'è detto disponibile a mediare sulle proprie pretese economiche. Ma serve intervenire subito, così da fare chiarezza immediata sul futuro.
Biglia e Candreva, il mediano e l'ala della Lazio sono le pedine individuate per colmare lacune, elevare lo spessore tecnico e la robustezza di una rosa che in mezzo al campo paga il flop di Felipe Melo, l'inadeguatezza di Medel nel ricoprire un ruolo che richiede ‘geometria e visione di gioco', la capacità di un esterno alla Callejon (l'Inter aveva messo gli occhi anche sul calciatore del Napoli) che risulti prezioso non solo in fase d'attacco e garantisca equilibrio tattico.
L'investimento complessivo, però, è elevato: per convincere Lotito a privarsi di entrambe le pedine saranno necessari una cinquantina di milioni, sempre che dalla Premier (Manchester United) come dalla Liga (Atletico Madrid) non arrivi la concorrenza a far saltare il banco dei (bi)sogni di mercato del tecnico.