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Totti che attacco a Nedved: “Un piagnone allucinante, non l’ho mai sopportato”

Nella sua autobiografia Francesco Totti ha parlato anche di Pavel Nedved, un calciatore che non ha mai apprezzato sui campi di calcio. Totti è tornato indietro al Mondiale del 2006 e ha detto: “Nedved non l’ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfiorarvi e volava a dieci metri, ora abbiamo un buon rapporto”.
A cura di Alessio Morra
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L’autobiografia di Francesco Totti sta facendo già molto discutere e ancora non è uscita. Il ‘Capitano’ aveva detto che si sarebbe messo a nudo e non avrebbe avuto molti peli sulla lingua e così è stato. Le prime anticipazioni hanno svelato i rapporti tesissimi tra il numero 10 e Spalletti, quand’era tecnico della Roma tra il 2016 e il 2017. Adesso è uscito uno stralcio riguardante Pavel Nedved, per tanti anni rivale del numero 10 giallorosso.

Non c’è nessun ricordo particolare o aneddoto per le sfide con la Juventus o ancor prima nei derby con la Lazio, ma è relativo al Mondiale del 2006, quando l’Italia affrontò la Repubblica Ceca nell’ultimo match del girone. Totti pennellò dalla bandierina, Materazzi svettò e segnò il gol dell’1-0:

Sono felice, esulto e abbraccio Materazzi, è un gol importante perché nei primi minuti la Repubblica Ceca ci aveva aggredito con intensità. Quel giorno Nedved è in forma irresistibile, e mi costa dirlo perché in campo non l’ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfiorarvi e volava a dieci metri, ti faceva venire voglia di picchiarlo e ho detto tutto. E in quella partita Buffon deve inventarsi tre o quattro parlate di livello per tenerlo a bada.

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Si sa che il tempo, spesso, aggiusta le cose e ciò vale anche per vecchie rivalità. E Totti ha detto che oggi i rapporti con il vicepresidente della Juventus sono eccellenti, e si sono addolciti quando lo scorso anno l’ex leggendario giocatore della Roma si è presentato ai sorteggi della Champions:

Confesso di non avergli mai nascosto che mi stava sull’anima da calciatore, devo dargli atto di essere stato molto carino con me la prima volta che ci siamo incontrati fuori ai sorteggi dei gironi di Champions a Montecarlo. Io ero il debuttante, è venuto da me e mi ha chiesto come mi sentissi subito dopo aver chiuso con il calcio.

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