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Torino, problemi per Vidal: pignorate due case per un debito non pagato

Il Tribunale del capoluogo piemontese, dopo l’ultimo avvertimento spedito poche settimane prima della fine dell’anno, ha dato mandato a procedere per il pignoramento di due immobili situati a Moncalieri. La decisione del giudice è arrivata dopo la fine del processo per un debito di Vidal nei confronti di un’agenzia viaggi di Torino.
A cura di Alberto Pucci
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Durante la sua esperienza italiana, ma anche durante i mesi passati all'estero, i tifosi italiani hanno imparato a conoscere Arturo Vidal: dentro al campo e soprattutto fuori. Tanto forte in mezzo al terreno di gioco, il centrocampista cileno si è infatti dimostrato altrettanto scatenato nella vita privata. L'ultima news relativa ai suoi guai personali arriva da Torino, da dove nelle ultime ore è partita la richiesta di pignoramento di due suoi immobili situati a Moncalieri.

Alla decisione di pignorare le case, il giudice del Tribunale di Torino è arrivato dopo l'ultimo avviso spedito al giocatore (che lo ha pare bellamente ignorato) e dopo la fine del processo cominciato verso la fine del 2017 e per una somma di più di 17mila euro che il giocatore non avrebbe versato ad un'agenzia viaggi torinese.

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La vita spericolata di Vidal

Cifra che con le spese processuali è così salita a 18.489 euro, e costretto il giudice ad intervenire dopo l'ultimo avvertimento nel quale era stato chiesto a Vidal di saldare il debito entro la fine del 2018. Una notizia che ha ovviamente trovato risalto anche in Spagna, dove il quotidiano "Marca" ha addirittura pubblicato la pagina dell'atto spedito al blaugrana, nel quale sono evidenziate i quattro immobili che ora rischiano di andare all'asta.

Sbarcato in Spagna nella scorsa estate dopo tre stagioni giocate nella Bundesliga, l'ex Juventus arrivò però preceduto dalla sua fama di campione dalla testa calda e dal carattere fumantino. Qualche mese prima di lasciare il Bayern, Vidal era stato infatti al centro di una presunta rissa andata in scena a Monaco di Baviera insieme al fratello Sandrino e a degli amici. Un episodio che era stato però smentito da alcuni testimoni, che avevano confermato l'estraneità del giocatore alla scazzottata nel locale bavarese.

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