Torino, Mazzarri: “Siamo come artisti e dove ho allenato ho sempre lasciato il segno”
Walter Mazzari si presenta ai propri tifosi granata. Un'avventura che rilancia le ambizioni del tecnico toscano pronto a rimettersi in discussione in Serie A laddove l'ultima panchina era quella nerazzurra, in una storia conclusasi malamente, tra polemiche ed esonero. Oggi, Mazzarri rileva il lavoro di Sinisa Mihajlovic e lo fa con l'entusiasmo di chi sa che il proprio compito non potrà cercare scusanti: l'obiettivo del Torino e del presidente Urbano Cairo è trovare continuità di rendimento che in termini di punti significa l'approdo certo nella Zona Europa.
L'eredità di Mihajlovic
L'addio a Mihajlovic non è stato traumatico perché Cairo lo ha compiuto velocemente e senza indugi. Una separazione nata al di là degli errori arbitrali nel derby di Coppa Italia. Fatale è stato l'atteggiamento e il timore intravisti durante la sfida alla Juventus: una mentalità inaccettabile per un club che da sempre fa del carisma e la determinazione, l'elemento distintivo:
"E' l'ambiente giusto: ho bisogno di stimoli per rendere. devo sentire la causa. E al momento sono carico ed un pizzico emozionato. Le parole del presidente mi hanno caricato ulteriormente. Si è creato un grande feeling da subito con Petrachi, Cairo e Comi: nel calcio per me è importante il rapporto personale capire che si parla la stessa lingua"
Un artista sulla panchina granata
Mazzarri rientra dunque in Italia dalla porta principale alla guida di una società storica in cerca di un rilancio immediato. I giocatori ci sono, i tifosi sono pronti a sostenerlo, la proprietà ha investito tutto sulle sue ambizioni e la voglia di riscatto. Che passa anche attraverso il lavoro fatto da Mihajlovic:
Un allenatore è come un artista, ognuno ha il suo canovaccio, il suo progetto. I giocatori erano molto legati ad una persona serie a corretta come Mihajlovic e giustamente li ho visti un po' frastornati, signifa che sono ragazzi con principi. Ora li prego solo, e gliel'ho detto, di darmi la massima disponibilità e seguire le mie idee
Il calcio secondo Mazzarri: schemi e scienza esatta
Idee che sono chiare nella testa di un tecnico che da sempre ha imposto i propri principi e visioni di gioco. Sia a Napoli che a Milano, per esprimere un calcio che per l'allenatore granata "non è una scienza esatta, ma ci si avvicina moltissimo".
Ho chiari tutti i sistemi di gioco ma ciò che mi piace ricordare è che ovunque sia andato si sia sempre vista la squadra di Mazzarri in campo. E questo non vuol dire 3-5-2 o 3-4-2-1. Vuol dire che la squadra sapeva cosa fare. Poi è ovvio che in certe occasioni ho lasciato spazio al talento, perché la cosa importante è avere sinergia con la squadra. Una volta ero considerato un agitato in panchina, ma provo solo a dare tutti gli stimoli ai miei ragazzi".
L'appello al tifo: io mi sento già granata
L'obiettivo è quello di creare qualcosa di nuovo e duraturo, con l'aiuto di tutti. Se Mazzarri è consapevole di dover studiare il gruppo per conoscerne pregi e caratteristiche è anche consapevole di dover conquistare la folla granata, in attesa da sempre della grande svolta che faccia diventare grande il Torino:
Chiedo anche al pubblico di dare il massimo, da subito. E' importante creare immediatamente un corpo unico con questi tifosi che hanno una storia importante. Io mi sento già granata e chiedo che tutto il gruppo debba aiutarmi, a partire dai magazzinieri a far rendere questi ragazzi. Io sarò l'esempio per tutti"