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Torino macchina da gol, non segnava così tanto dal 1976

Esattamente da quarant’anni il Torino non realizzava 13 gol nelle prime 7 partite di campionato. Gli eroi di allora erano Pulici e Graziani, quelli di oggi Belotti e Iago Falque, rigenerato da Mihajlovic.
A cura di Alessio Morra
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Sinisa Mihajlovic un paio di settimane fa, dopo un avvio poco fortunato e con pochi punti conquistati (cinque in cinque partite), aveva detto che il Torino era sulla buona strada e aveva garantito che i risultati sarebbero arrivati, bisognava aspettare perché era solo questione di tempo. É andata proprio così. Il Toro negli ultimi due turni all’Olimpico ha sconfitto prima la Roma (3-1) e poi la Fiorentina (2-1), e adesso nell’ambiente granata si sogna l’Europa. Mihajlovic gongola e può vantarsi di un bel primato. Perché con 13 gol nelle prime 7 giornate della Serie A il Torino ha eguagliato i numeri dell’ultimo Toro che giocava con lo scudetto sul petto, quello della stagione 1976-1977, che riuscì a segnare così tanto nelle prime giornate. Emulare una squadra mitica, che è passata alla storia, come quella di Pulici e Graziani per i granata di oggi, e di ieri, è un bel motivo di soddisfazione.

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Mihajlovic in squadra ha trovato Belotti, che il presidente Cairo ha voluto fortemente mantenere in rosa. Il ‘Gallo’ è il miglior bomber italiano del 2016 e su di lui c’erano pochi dubbi. Ma a sorprendere è il suo partner offensivo Iago Falque, che dopo aver disputato nella stagione 2014-2015 un’annata in crescendo e ricca di gol con il Genoa era finito nell’oblio alla Roma. Lo spagnolo, che ha avuto un breve e infruttuoso trascorso juventino, ha punito sia la Roma sia la Fiorentina e con Belotti forma una delle coppie d’attacco più brillanti e, numeri alla mano, più prolifiche di tutta la Serie A.

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Il Torino sogna in grande perché l’attacco è il quarto del campionato – meglio hanno fatto solo Juventus, Napoli e Roma – e anche perché fin qui è mancato il contributo di Maxi Lopez, non al top e con qualche chilo di troppo, e soprattutto di Adem Ljajic, serbo come Mihajlovic, che si è infortunato a inizio stagione e si appresta ad essere l’uomo in più dei granata, che dopo la sosta vogliono continuare a divertirsi e a sognare come non facevano da qualche anno.

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