Torino, Cairo provoca: “Non tifo Juventus nemmeno in Europa”

All'ombra della Mole Antonelliana, la polemica tra Urbano Cairo e i "cugini" della Juventus continua senza sosta. A gettare ulteriore benzina sul fuoco, ci ha pensato ancora il numero uno granata con altre dichiarazioni poco simpatiche. Il presidente del Torino, nei giorni scorsi, aveva già fatto sapere di non condividere l'abitudine bianconera di contare gli scudetti calcolando anche quelli cancellati dal caso "Calciopoli". Lo aveva fatto davanti alle telecamere di Mediaset, durante la trasmissione "Tiki Taka": "Il fatto che la Juventus continua a non accettare che gli scudetti sono 30 e non 32 non è una bella cosa – aveva dichiarato Cairo – Così non si rispettano le leggi e le istituzioni ed è un cattivissimo esempio verso i tifosi. Chi ha un ruolo di esempio, dai presidente ai calciatori, passando per gli allenatori deve stare attento a ciò che dice o fa perché altrimenti la gente si sente autorizzata a ripetere le gesta dei propri idoli".

Il nuovo attacco – A giorni di distanza da quella dichiarazione che ha fatto saltare la mosca al naso a molti tifosi juventini, Urbano Cairo è tornato ad attaccare in maniera sarcastica il club campione d'Italia. Intervistato da Gianni Minoli, durante il Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani, e imbeccato sull'imminente sfida decisiva di Champions League dei bianconeri, Cairo ha ammesso di esser pronto a gufare: "Non ho mai tifato Juventus in vita mia, e non lo farò neanche adesso che giocano in Europa – ha spiegato il numero uno granata – Tornando al discorso degli scudetti, dico solo che le sentenze si devono rispettare, altrimenti anche il Toro ne avrebbe otto". Ancora felice per la vittoria nel derby e reduce dal bagno di folla della commemorazione di Superga, Urbano Cairo ha poi comunque elogiato il club di corso Galileo Ferraris: "Devo però fare i complimenti alla Juventus – ha concluso – Nessuno a inizio anno avrebbe scommesso su una annata come questa. I dirigenti bianconeri sono stati bravissimi a scegliere un tecnico preparato come Allegri".