Top e Flop della 28a giornata di Serie A: da Vucinic a Cerci
Quando gioca così, è una delizia per gli occhi. E’ un Mirko Vucinic formato cinque stelle extralusso quello che guadagna il gradino più alto della nostra classifica e che accende la fantasia dei tifosi della Juventus. La classe del montenegrino, l’orgoglio di Cavani, passando per la tripletta di Pinilla. Ma c’è anche l’altra faccia della Luna: dall’espulsione di Cerci al “caso Forlan”.
Ecco il meglio e il peggio della 28a giornata:
LA TOP 3
MIRKO VUCINIC
Gli si chiedeva di fare la differenza. Un gol e due assist e mezzo per stendere la Fiorentina bastano? Il montenegrino è uno dei pochi giocatori capaci di cambiare il corso di una partita che abbiamo in Italia. Può piacere o non piacere, ma su questo non c’è poco da discutere. Talento incredibile, se mai dovesse aggiungerci un minino di continuità e cattiveria ne vedremmo delle belle. VOTO 8.5. GENIO.
MAURIZIO PINILLA
Non doveva neanche giocare, invece realizza una tripletta demolendo il Cesena. Certo, non è che ci volesse molto, i romagnoli più che all’ultima spiaggia per sperare nella salvezza, sembravano all’ultimo giorno di scuola. Ma questo nulla toglie alla prestazione del cileno, che in Sardegna pare aver trovato la sua dimensione. VOTO 8. CECCHINO.
EDINSON CAVANI
Dall’inferno al Paradiso in cinque minuti. Ci vogliono due attributi grossi come una casa per fare quello che fatto il “Matador”. L’ennesimo errore dal dischetto avrebbe atterrato chiunque, ma non l’uruguaiano che di rabbia e di classe trova la forza per risorgere e timbrare la doppietta che vale il pareggio a Udine, e tiene vivo il sogno Champions League. VOTO 7.5. IMMENSO.
Menzione d’onore per Andrea Consigli. Guizzo da felino sul rigore di Milito, per un portiere troppo spesso sottovalutato.
LA FLOP 3
ALESSIO CERCI
Un giocatore che ha pochi limiti tecnici, ma molti di tenuta mentale. Il rosso che rimedia dopo quindici minuti nel match contro la Juventus è una cosa che lascia senza parole. Attenuanti generiche a parte, resto la gravità del gesto, e la rassegnazione di veder buttare alle ortiche qualità rare nel calcio di oggi, quando il suo lato oscuro prende il sopravvento. VOTO 3. DELUSIONE.
DIEGO FORLAN
Il curioso caso di Diego Forlan. “Te la senti di fare la fascia?” La risposta dell’uruguaiano a Ranieri è: “no, grazie”. Se è vero che giocatore in questa Inter è veramente difficile, e che la carriera di uno come Forlan merita rispetto, dall’altra parte è vero che da professionista e da uomo rifiutarsi di dare una mano alla squadra in momento difficile è meschino. VOTO 4. AMMUTINATO.
DIEGO MILITO
Che il periodo della rinascita fosse passato, ce ne eravamo accorti. Più che per demeriti collettivi che individuali. Peccato però che il “Principe” scelga il per farsi ipnotizzare da Consigli, e sbagliare il terzo rigore stagionale. Dopo l’eliminazione dalla Champions serviva un segnale che non è arrivato. L’encefalogramma dei nerazzurri è piatto. VOTO 4.5. POLVERI BAGNATE.