Top e Flop della 19a giornata di Serie A: da Totti ad Antonioli
E’ stata la giornata del record di Francesco Totti: 211 reti giallorosse per il capitano della Roma. Miccoli e Ibrahimovic hanno fatto faville, meno scintillante un’irriconoscibile Antonioli, la difesa del Genoa, e un discutibile Mazzarri.
Ecco il meglio e il peggio della diciannovesima giornata di Serie A:
LA TOP 3
211 gol tutti con la stessa maglia. Un numero impressionante, da leggenda, quale è Totti per la Roma. Nordahl col Milan s'era fermato a 210. Altra epoca altro calcio. L'obiettivo è arrivare quantomeno al secondo posto della classifica marcatori di sempre in Serie A, per piazzarsi dietro l'inarrivabile Silvio Piola. Seconda doppietta in campionato per il capitano e la Roma vola. E pensare che qualcuno (Luis Enrique davanti a tutti) lo aveva dato per finito.
VOTO 9. ETERNO.
Bucare a ripetizione la difesa del Genoa di questi tempi non è impresa impossibile, ma prestazione di Miccoli è da cinque stelle. Tre assist per i gol di Budan, Migliaccio e Mantovani, poi la gioia del sigillo personale. Corre, tira, salta l'uomo come se nulla fosse. L'attaccante del Palermo quando è supportato da una buona condizione fisica è secondo a pochi in Italia. Quel che è sempre mancato è la continuità di rendimento, ma c'è sempre tempo per rimediare.
VOTO 8. IMPRENDIBILE.
La prima doppietta dell'anno per lo svedese arriva contro il Novara. Questa volta niente calci di rigore (e questa è una notizia). Ibrahimovic fa veramente paura con la sua innata capacità di decidere le partite da solo lo ha sempre contraddistinto, e forse è stato anche il suo maggior limite (vedi l'esperienza poco felice al Barcellona), ma il Milan riesce a trarne solo il meglio da Ibra, che si conferma l'unico capace di spostare gli equilibri di un campionato intero.
VOTO 8. DEVASTANTE.
LA FLOP 3
Totti è stato regale per carità, ma non vanno dimenticati i regali del portiere del Cesena, che ha più di qualche responsabilità su almeno tre dei cinque gol segnati dalla Roma. Non è accanimento terapeutico verso un portiere esperto quanto bravo come Antonioli, ma qualche segnale (non il primo) di cedimento inizia a vedersi. L'impressione è che appaia soprattutto nelle gare giocate in trasferta troppo timoroso e incerto.
VOTO 4. INSICURO.
Inutile cercare capi espiatori quando la colpa è di un intero reparto. Sei gol beccati a Napoli, tre a Cagliari e cinque a Palermo, fanno diciassette nelle ultime tre partite esterne. Contro i rosanero per tre volte la retroguardia genoana si fa trovare impreparata sui palloni alti. Marcatura a uomo o marcatura a zona, nella sostanza cambia poco, la sostanza è che così non si può andare avanti, a meno che l'obiettivo non sia condurre alla pazzia il povero Frey.
VOTO 4. COLABRODO.
Da un allenatore del suo livello certe uscite non si possono tollerare. Dire che la classifica attuale del Napoli è in linea con quella del monte ingaggi è un arrampicarsi sugli specchi stucchevole. Bravo nell'autocelebrarsi quando i risultati premiano il suo lavoro, stucchevole quando accampa originali teorie per giustificare gli insuccessi. Ieri sì è chiuso il girone d'andata e rispetto all'anno scorso il declino del Napoli è evidente, proprio ora che la Champions League è ferma.
VOTO 4.5. IRRITANTE.
Una domenica da dimenticare anche per Edinson Cavani. El Matador si fa parare da Pegolo il calcio di rigore, trasformando il secondo portiere del Siena nell'erore di giornata.