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Toni, risarcimento parziale dal Fisco tedesco

L’attaccante del Verona, ex Bayern Monaco, era finito nei guai per il mancato pagamento della tassa ecclesiastica a causa della negligenza dei suoi commercialisti. Adesso verrà risarcito di 1 milione e 250 mila euro e pagherà solo 450 mila euro di ammenda.
A cura di Maurizio De Santis
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Il calciatore, ex campione del mondo, che viene risarcito dal Fisco. Non è una barzelletta ma la storia a lieto fine che ha come protagonista Luca Toni, l'attaccante del Verona che si trascinava da anni una causa (con tanto di richiesta di risarcimento) sorta nel periodo in cui era una tesserato del Bayern Monaco e militava in Bundesliga (periodo compreso tra il 2007 e il 2010). L'erario tedesco gli aveva contestato il mancato pagamento della cosiddetta imposta ecclesiastica (Kirchensteuer) alla Chiesa cattolica, un balzello da pagare obbligatoriamente in Germania quando si professa/appartiene a una confessione religiosa. Quanto avrebbe dovuto corrispondere l'ex punta dei bavaresi? Una somma di 1 milione e 700 mila euro tra sanzione e spese legali scaturite dalla condanna in primo grado.

La Corte d'Appello di Monaco, con un pronunciamento definitivo, ha ribaltato quella sentenza, riconosciuto in larga parte estraneo il calciatore italiano, riversato l'intera responsabilità del ‘pasticciaccio brutto commesso a livello contabile' sui commercialisti tedeschi che curavano gli interessi di Toni. Cosa significa questo? Che i commercialisti sono stati condannati a versare al giocatore 1.25 milioni di euro a titolo di risarcimento danni per una sanzione pecuniaria inflitta ingiustamente in base alla proporzione pecuniaria e al coinvolgimento effettivo nella vicenda. Al giocatore, invece, spetterà pagare solo 450 mila euro.

Come si è arrivati a questa situazione? Una volta arrivata la denuncia da parte del Fisco era iniziato il balletto delle responsabilità: né Toni, né i suoi commercialisti, né membri dello staff amministrativo del Bayern si ritenevano direttamente responsabili del mancato pagamento dell'imposta. Eppure c'era un'incongruenza macroscopica: nel novero delle voci fiscali da spuntare in sede di compilazione dei documenti Toni figurava come ateo nel primo anno di contratto, cattolico in tutti quelli seguenti. Di qui la genesi del procedimento di accertamento fiscale.

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