Tonelli, dalla C alla Coppa: “Volevo smettere ora sogno l’urlo del San Paolo”
Un fastidioso infortunio gli ha impedito di collezionare la sua prima presenza in azzurro. Lorenzo Tonelli scalpita e non vede l’ora di dimostrare il suo valore anche con la maglia di quel Napoli che nella scorsa estate ha creduto fermamente in lui, strappandolo all’Empoli. Il classe 1990 è arrivato su indicazione di Maurizio Sarri che ha contribuito alla sua crescita durante le sue stagioni in terra toscana.
In una lunga intervista concessa a Radio Kiss Kiss, il duttile difensore è partito facendo il punto sul momento del Napoli reduce dal ko contro l’Atalanta, e sul suo rapporto con il tecnico: “Quando affronti la Champions League può esserci dopo hai un calo fisico o mentale. Non dobbiamo fossilizzarci, andiamo avanti. Non avevo dubbi di vestire la maglia azzurra ma ho finito male l’anno scorso ed ho avuto problemi durante il ritiro che non mi hanno fatto allenare come avrei voluto. Sarri? E' lo stesso di di Empoli ma è cambiata la sua mentalità visto che a Napoli sei obbligato a vincere tutte le partite. Certe partite si preparano da sole dal punto di vista mentale e credo che la squadra sia più che pronta per affrontare la Roma“.
A livello personale, Tonelli pensa solo al ritorno in campo. L’esperienza con la maglia del Napoli potrebbe rappresentare un vero e proprio salto di qualità per la sua carriera, con la possibilità anche di esordire in Champions: “La Nazionale italiana? E’ una conseguenza del lavoro che svolgi con il club. Adesso voglio solo tornare in campo e trovare lo spazio che voglio e che mi spetta. Qui c’è un gruppo fantastico ed è importantissimo per esprimersi al 100%. L’urlo del San Paolo in Champions è incredibile e viverlo è incredibile”. Un retroscena anche sul mercato e sull’arrivo a Napoli di un altro ex Empoli: "Ho fatto i salti mortali per convincere la società a prendere Zielinski perché è fortissimo e può ancora crescere. Può diventare uno tra i più forti al mondo".
Il sogno di Tonelli? Quello di sentire il suo nome urlato a gran voce da tutto lo stadio San Paolo. Uno stadio e una città che hanno già stregato il calciatore che in passato ha pensato anche di lasciare il calcio quando militava nelle categorie minori: “Il sogno? Segnare al San Paolo e far urlare il mio nome a tutto lo stadio. I tifosi erano un po’ preoccupati per le mie condizioni fisiche ma sono stato accolto benissimo qui a Napoli. Sono rimasto rapito da Napoli insieme alla mia compagna e tramite i social le condividiamo con chi ci segue. Sento di dover ripagare la fiducia di molte persone. Fino a qualche anno fa giocavo lo spareggio per rimanere in C e pensavo di lasciare il calcio per dedicarmi agli studi. Poi ci siamo salvati e adesso sono ad un passo dall’esordio in Champions“.
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