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Tifoso vuole chiamare suo figlio Iker, Casillas lo aiuta e lui vince la scommessa social

Il signor Davis, un grandissimo tifosi di Iker Casillas, diventerà papà nel prossimo mese di gennaio e ha deciso di chiamare suo figlio Iker. La moglie non era d’accordo e allora l’uomo ha chiesto l’aiuto dell’ex portiere della Spagna e del Real Madrid gli ha proposto e ha poi vinto una scommessa social.
A cura di Alessio Morra
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I social possono essere usati, incredibile ma vero, anche per scegliere il nome di un figlio. La storia incredibile ha come protagonista Iker Casillas, grande portiere spagnolo che con la nazionale ha vinto un Mondiale e due Europei e con il Real Madrid tre volte la Champions. Un suo personalissimo tifoso ha deciso di dare il nome Iker al suo bambino, la moglie non era d’accordo e allora il signor Davis ha chiesto l’aiuto al portiere, che ha dato il suo contributo.

La storia. Il signor Davis è un appassionato di calcio e ha tra i suoi miti Iker Casillas. La sua dolce metà pochi mesi fa è rimasta incinta, i due dopo aver saputo il sesso del bambino hanno iniziato a discutere sul nome, fin qui tutto normale. Poi il marito si è impuntato e ha votato per il nome Iker. La donna si è opposta fermamente, forse non è tifosa di calcio, o forse voleva un nome più classico rispetto a quello del portiere.

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Bisognava avere più certezze e si è chiesto l’intervento (mai parola fu più azzeccata) di Casillas, che è un uomo molto social e non scrive solo delle sue vicende, come si è visto negli ultimi mesi. Dopo l’ennesima discussione marito e moglie hanno deciso di scrivere all’ex numero uno della ‘Roja’, a cui è stato inviato un messaggio e a corredo ha messo uno screen in cui c’era una conversazione tra marito e moglie, in cui c’era scritto più o meno che se il messaggio del signor Davis avesse avuto oltre 30.000 retweet il bimbo si sarebbe chiamato come il portiere: “Iker, ho bisogno di aiuto: diventerò padre a gennaio e con mia moglie sto discutendo su come chiamare nostro figlio. Ho bisogno di 30.000 retweet, se ce la faccio potremo chiamarlo Iker”. Il portiere ha letto il messaggio e ha risposto: “Certo che ti aiuto. Non importata se non ci riesci, ma mi hai chiesto un aiuto molto prezioso e dobbiamo provarci”. Manco a dirlo l’impresa è stata riuscita, il bimbo potrà chiamarsi Iker.

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