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Tevez vuole restare al City ma dichiara:”Mancini mi ha trattato come un cane”

Il centravanti argentino Carlos Tevez dopo le innumerevoli voci di calciomercato è pronto a riprendersi il Manchester City e a riconquistare la fiducia di Mancini e dei tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Tevez Mancini

Il suo nome e le ipotesi di calciomercato relative ad eventuali destinazione hanno tenuto banco sulle prime pagine dei giornali per mesi.  Prime fra tutte quelle relative all'interesse del Milan per il bomber sudamericano. Alla fine però Carlos Tevez è rimasto al Manchester City, ed è pronto a rimettersi in gioco nel tentativo di convincere Roberto Mancini e i tifosi dei Citizens che hanno dimostrato una certa disaffezione nei confronti dell’Apache.

Tevez tende la mano a Mancini – Il giocatore sudamericano in una lunga intervista concessa a Fox Sport e riportata da “La Gazzetta dello Sport” ha raccontato tutta la verità sui rapporti con il manager italiano. L’episodio della rottura con il Mancio è quello relativo al famoso caso del match contro il Bayern con Tevez che si rifiutò di entrare in campo: "Mi ero scaldato durante il primo tempo, sono tornato negli spogliatoi e per la ripresa ero pronto – racconta – ma Mancini ha deciso di sostituire Dzeko con De Jong, un cambio difensivo che non ho capito e lo stesso Dzeko ha discusso col mister. A quel punto ho deciso di sedermi, Mancini era arrabbiato per la discussione avuta con Dzeko, poi mi ha guardato e mi ha chiesto di scaldarmi. Mi ha detto ogni genere di cose in quel momento, non so perché. Io ero tranquillo, stavo parlando con Zabaleta, non avevo alcun problema. Ma non mi sono rifiutato di giocare, semmai di scaldarmi, e alla fine il club mi ha multato"

Tevez e Mancini sono arrivati quasi alle mani – L’attaccante da quel momento ha dovuto fare i conti anche con l’astio dei tifosi del Manchester City, che hanno addirittura bruciato la maglia di Tevez. Per fortuna ora il peggio è alle spalle e il giocatore vuole tornare ad essere un riferimento per tutto l’ambiente. Per farlo dovrà riconquistare la fiducia del tecnico con il quale è si è sfiorata la rissa eccone la descrizione: “Siamo quasi venuti alle mani. E' successo perché abbiamo due caratteri forti e siamo due vincenti. Mi ha tolto anche la fascia da capitano senza parlarmi, sono successe molte cose, mi ha trattato come un cane. Le offerte sono arrivate ma la società non voleva svendermi. E ora ho deciso di tornare per una questione personale".

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