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“Testa alta e giocare al calcio”, inizia l’era Giampaolo al Milan

L’ex tecnico della Sampdoria ha spiegato il suo modo di vedere i lcalcio e i motivi che lo hanno portato a sedersi sulla panchina del Milan: “Non guardo il modulo, osservo i giocatori, devo capire chi sarà funzionale e chi no. Dobbiamo creare un calcio in cui riconoscerci: il tempo? Sarà il primo allenato o il più grande nemico”
A cura di Alessio Pediglieri
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E' arrivato anche il giorno di Giampaolo, il neo allenatore del Milan che si presenta a Milanello per rilanciare il Diavolo. Una stagione che è partita in salita con l'esclusione dalle Coppe e che sarà dunque incentrata sulla crescita del gruppo attraverso due obiettivi, campionato e Coppa Italia. Per l'ex Sampdoria si tratta comunque della prima grande in carriera con una piazza importante. Voluto direttamente dal neo direttore tecnico Maldini, avrà il dovere di dare una forma al progetto rossonero per troppo tempo incapace di evolversi.

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Perché scegliere il Milan, che Milan sarà

Il tecnico del Milan punta ovviamente l'attenzione sulla crescita collettiva del gruppo e sulla forza storica dell'ambiente rossonero, una società in grado di dare una mano ai singoli e al collettivo: "Abbiamo lo sguardo fisso verso il futuro: la scelta è improntata sul voler tornare competitivi ed è stata condivisa da tutti. Lo slogan è testa alta e giocare a calcio. Non distinguo tra calciatori titolari e riserve o forti e deboli. Mi piacciono giocatori motivati. Mi piacciono calciatori che vogliano essere ricordati per aver fatto qualcosa di importante"

Parola d'ordine: identità e giocare a calcio

Penso che le grandi squadre debbano avere identità. Gli obiettivi sono tanti e il percorso lungo. Ho in testa tante cose e tanto lavoro. Sarà quello di essere riconoscibile.

Per Giampaolo raggiungere gli obiettivi sarà un dovere ma anche una priorità farlo insieme al club, ai giocatori, allo staff. Una missione importante, non impossibile, perchè il Milan possa ritornare ai vertici soprattutto in Europa, che è stato il primo fallimento in queste ultime stagioni: "Il tempo potrà essere il primo alleato e il primo nemico. Il Milan è composto da giocatori molto giovane, a questo gruppo servirà trasmettere le ambizioni. E' un esercizio di mentalità, servirà trasmettere mentalità vincente"

Giampaolo e il mercato: giocatori funzionali e motivati

 Non partirò dal modulo ma delle caratteristiche dei calciatori. Sicuramente giocheremo con quattro dietro.  Prima di muoversi seriamente in qualsiasi direzione voglio capire chi potrà soddisfare le nostre idee e chi, pur essendo forte, non sarà funzionale all'idea

Capitolo mercato, il Milan si muoverà certamente più di quanto non abbia fatto fino ad ora. Giampaolo non fa nomi ma chiarisce che il gruppo attuale non è sicuramente quello definitivo dove avverranno degli inserimenti funzionali, precisi: "Voglio fare valutazioni e sbagliare il meno possibile: qualche periodo di riflessione voglio prenderlo. Partiamo con un numero di calciatori ridotto ma questo ci metterà in condizione di costruire al meglio la squadra"

Io traccio profili, la ricerca la fa il club. Io mi esprimo sui calciatori che ho allenato, posso farlo perchè ne conosco vita, morte e miracoli.

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