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Terim, l’Imperatore che vuole conquistare gli Europei

Per la terza volta Fatih Terim guiderà la Turchia agli Europei. L’Imperatore nel 2008 in modo incredibile eliminò Repubblica Ceca e Croazia e raggiunse le semifinali e anche adesso sogna in grande.
A cura di Alessio Morra
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“Perché mi chiamano l’Imperatore?”. “Io ho una passione per Napoleone, lui è uno dei miei personaggi storici preferiti, nel mio ufficio sulla mia scrivania ho una sua statuetta”. L’Europa, a differenza di Napoleone, Terim non l’ha (ancora) conquistata. Ma nel 2008 ci è andato abbastanza vicino, quando guidò la Turchia fino alle semifinale dell’Europeo disputato in Austria e Svizzera. Ottenere un risultato simile pare quasi impossibile, ma Fatih Terim è un uomo abituato a pensare in grande e in Francia, nella terra del suo amato Napoleone, è pronto ancora una volta a stupire.

L’ascesa – Terim sa benissimo cosa sono le ‘Idi di Marzo’. Perché la sua carriera è stata fatta di grandi trionfi e di grandissime delusioni. Lui rapidamente è passato con facilità dalle polveri agli altari, e forse anche per questo si sente vicino a Bonaparte. Fatih nasce in una famiglia poverissima ad Adana, città fondata da Alessandro Magno. Da calciatore è un roccioso difensore che mostra il suo carattere in undici stagioni con il Galatasaray. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo decide di fare l’allenatore. Fa la gavetta poi viene scelto da Sepp Piontek come assistente nella nazionale turca, e contemporaneamente viene nominato c.t. dell’Under 21. Piontek nel 1990 sbarca a Istanbul e pensa di portare in alto quasi dal nulla un’altra nazionale. Lui, che fu l’artefice della meravigliosa Danimarca la ‘Danish Dynamite’, che sbalordì a Messico ’86, è un vero duro e lo dimostrò anche con la nazionale di Haiti, che guidò quando il paese era governato da ‘Baby Doc’. I risultati non arrivano e Terim viene promosso.

Euro ’96 e Gala – Il turco al sorteggio delle qualificazioni a Euro ’96, i primi con sedici squadre, fa amicizia con un tecnico che caratterialmente è al suo opposto Roy Hodgson. Entrambi passano, Mr. Roy guida la Svizzera. La qualificazione è storica, anche se poi la Turchia agli Europei perde tutte le tre partite giocate. Il Galatasaray lo chiama e lui vince quattro campionati (su quattro) e nel 2000 conquista la Coppa Uefa, in finale sull’Arsenal. Il ‘Gala’ è la prima (e unica) squadra turca che conquista una competizione europea. L’Italia lo chiama, lo attrae ma lo delude. Viene cacciato, senza particolari colpe, da Fiorentina e Milan. Ritorna al Galatasaray, non vince il titolo e lascia. La sua epopea sembra finita e il suo successore in nazionale addirittura porta i turchi al terzo posto ai Mondiali 2002.

Terim ha vinto sei campionati con il Galatasaray e ha portato in semifinale a Euro 2008 la Turchia.
Terim ha vinto sei campionati con il Galatasaray e ha portato in semifinale a Euro 2008 la Turchia.

Nazionale a picco – Ma la nazionale dopo quell’exploit affonda e solo un uomo può salvarla. L’Imperatore torna in nazionale, i giochi per il Mondiale 2006 sono quasi compromessi, ma comunque i turchi arrivano al match decisivo che finisce malissimo. C’è una rissa vergognosa, passa la Svizzera. Terim non si scompone, continua a lavorare e si qualifica per gli Europei del 2008 che rappresentano il vero capolavoro di Fatih, che con una squadra non eccelsa arriva addirittura in semifinale.

Euro 2008, che capolavoro – Il girone non sembra impossibile, ma il cammino dei turchi inizia con una sconfitta contro il Portogallo. Con la Svizzera, ancora una volta sulla strada dell’Imperatore, è dentro o fuori. La Turchia vince 2-1. Nell’ultima giornata con i cechi bisogna vincere per passare, ma dopo poco la nazionale di Cech è già sul 2-0. I turchi ci credono, rimontano e vincono 3-2. Quarti di finale per Terim in modo glorioso. La stampa turca osanna i propri ragazzi e li vuole vincenti nella sfida di Vienna con la Croazia di Bilic.

L’incredibile sfida con la Croazia – Probabilmente quella è la più incredibile sfida di sempre degli Europei. Primo tempo 0-0. Al 90’ 0-0. Dopo il primo tempo supplementare il match non si schioda. Al 119’ la Croazia segna con Klasnic. Per la Turchia è finita, il sogno sembra svanire, ma al 122’ pareggia Semih Senturk. Ai rigori vince la Turchia. La festa è impressionante. Dall’inferno al paradiso in una manciata di minuti. I turchi escono però con le ossa rotte. Tra infortuni e squalifiche sono fuori una decina di giocatori. In semifinale l’avversario è la Germania. Terim non si preoccupa, anche se cambia ruolo al secondo portiere, che fa giocare a metà campo in allenamento. A parole Terim non teme nessuno: “Abbiamo tanti assenti. Ma io sono tranquillo, quando ho mia moglie e le mie figlie con me sono imbattibile”. La Germania vince, ma deve sudare. Finisce 3-2.

Un altro ritorno in nazionale – L’Imperatore rinnova e resta, ma per i Mondiali non si qualifica e viene cacciato. La gloria è passeggera. Torna al Galatasaray vince altri due titoli e raggiunge anche i quarti di Champions. Ma basta un avvio complicato per ‘ottenere’ un altro esonero. Con una facilità impressionante Terim passa da un eccesso all’altro. Resta a spasso per qualche mese poi torna in nazionale, è il Fatih III, un po’ come si usava una volta per i governi italiani. La Turchia è allo sbando, lui viene preso come traghettatore. Non si qualifica per il Mondiale, ma viene confermato e resta in sella per le Qualificazioni Europee, che iniziano malissimo.

Euro 2016 – La qualificazione è un miraggio. E nello spogliatoio le cose si mettono pure molto male. C’è anche una strana storia con una pistola che spunta negli spogliatoi, i protagonisti sono Tore, Toprak e Calhanoglu. Ma quando tutto sembra perso l’Imperatore trova le parole giuste, utilizza il suo carisma e la Turchia infilando una serie di vittorie scavalca l’Olanda e come migliore terza, grazie a una punizione di Selcuk Inan, si qualifica agli Europei. Per la terza volta la Turchia è all’Europeo, per la terza volta l’Imperatore è agli Europei. L’obiettivo è quello minimo: bisogna superare il turno. Non sarà facile. I turchi sono nel ‘girone della morte’, sensazionalistica definizione data dai media spagnoli per indicare il cammino ostico della ‘Roja’. Terim oltre ad incontrare Del Bosque sfiderà Croazia e Repubblica Ceca, due squadre che otto anni fa ha eliminato e che adesso ritrova sul suo percorso che spera sia proficuo come quello del 2008, l’annus mirabilis dell’Imperatore.

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