Tavecchio: “Gli oriundi? Se hanno cittadinanza, giocano”
Tanta "carne al fuoco" per Carlo Tavecchio in occasione dell'incontro di Fiumicino tra arbitri, dirigenti, allenatori e capitani di Serie A. Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha affrontato i temi più caldi del momento a partire da quanto accaduto al termine di Roma-Fiorentina di Europa League. Ha fatto molto discutere la contestazione dei tifosi giallorossi con i giocatori romanisti che hanno accettato di recarsi sotto la curva dove sono stati insultati e apostrofati per il deludente risultato. Tavecchio ha così risposto a De Sanctis, lamentatosi per l'assenza delle istituzioni sportive e non: "La mia opinione è che non è conveniente che una squadra vada a trattare con i tifosi appesi sulle tribune. Bisogna stabilire cosa intenda per istituzioni. Sull'argomento la federazione non si è espressa e mi pare che De Sanctis abbia chiesto di venire giovedì". Immediata la riposta del portiere della Roma che si è detto d'accordo con il numero 1 federale: "Ha ragione il presidente, si lavorerà affinché cose simili non capitino più".
Tavecchio sta con Conte sulla questione oriundi. Si è creato un dibattito intorno alle ultime convocazioni di Antonio Conte per le sfide dell'Italia contro Bulgaria e Inghilterra. In particolare gli addetti ai lavori si sono divisi sulla chiamata in azzurro degli oriundi Vazquez ed Eder. In particolare molto decisa la posizione contraria di Roberto Mancini al quale ha risposto il presidente Tavecchio: "Se uno ha la cittadinanza italiana, può giocare in Nazionale. Il discorso è chiuso. Con un oriundo, come Camoranesi, abbiamo vinto il Mondiale del 2006 e Conte ha la libertà assoluta di individuare le persone che hanno la titolarità di giocare".
Il presidente della Figc risponde al Napoli. Una risposta anche al Napoli che si è scagliato contro l'arbitro Calvarese parlando di "campionato falsato" dopo gli episodi della sfida con l'Atalanta. Il club azzurro in particolare ha chiesto l'intervento del presidente federale: "Ma quale campionato falsato. Credo che il sistema arbitrale italiano sia da difendere e proteggere. Sono persone che lavorano in condizioni difficili e molto complicate perché il campionato adesso si trova ad un punto particolarmente importante sotto l'aspetto agonistico".