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Tavecchio attacca: “Conte sarebbe rimasto senza i tagli del Coni”

L’ex numero uno del calcio italiano è tornato a parlare attaccando Malagò: “Mi sono sentito quasi umiliato dall’eliminazione e Il Coni si è trattenuto più di 30 milioni. Se io non avessi dato quei soldi, Antonio sarebbe potuto rimanere e noi saremo andati ai Mondiali”.
A cura di Alberto Pucci
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A pochi giorni dall'annuncio ufficiale del nuovo commissario tecnico azzurro, è tornato a parlare Carlo Tavecchio. L'ex presidente federale in un'intervista concessa a Sportitalia, ha nuovamente riempito le prime pagine dei giornali italiani con alcune dichiarazioni importanti legate ad Antonio Conte: "Se io non avessi dato 28-30 milioni al Coni, Antonio sarebbe potuto rimanere – ha rivelato l'ex numero uno della Figc – Sarebbe rimasto, se noi avessimo avuto la capacità economica di pagarlo. Sarei stato pronto a bussare ovunque per lui e c'erano gli sponsor per riportarlo a casa".

"Il Coni si è però trattenuto più di 30 milioni dei contributi che dava alle federazioni passando da 80 milioni di contributi a 36-37 quando c'ero io. Quindi ce ne passano di soldi. Con Conte non saremmo mai rimasti a casa dal Mondiale. Ventura? Malagò, Lippi…tutti erano contenti di Ventura, nessuno escluso. Ha fatto quello che tutti gli chiedevano di fare, ma secondo me dal punto di vista politico, etico e morale doveva dimettersi quella sera. Perché non l’ha fatto? Evidentemente le sue valutazioni erano diverse dalle mie. Se ha preso tutti i soldi dallo stipendio? Sì".

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La frecciata a Malagò e il pensiero su Mancini

Dopo l'apocalisse svedese e a quasi sei mesi dalla conferenza stampa con cui annunciò le sue dimissioni, Tavecchio è dunque tornato a fare la voce grossa soprattutto con Malagò: "Non ho capito perché Malagò abbia cambiato atteggiamento nei miei confronti, non ho fatto niente contro le decisioni prese da lui al Coni e ho cercato di essere sempre un uomo di pace in ambito federale mettendo a disposizione le mie risorse e non protestando per i prelievi che mi hanno fatto".

"Le dimissioni sono state una decisione molto sofferta – ha concluso Tavecchio – mi sono caricato di un peso che forse non competeva solo a me. Mi sono sentito quasi umiliato da una situazione che vedeva la nostra nazione non essere presente dopo quasi 60 anni ai Mondiali. L'incarico a Roberto Mancini? Tutti conoscono la mia fede sportiva, quindi come posso parlare male di una persona che ha dato dei grandi risultati all'Inter. La questione è che io non conosco la sua situazione dal punto di visto tecnico".

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