Tacchi, tacchetti e cosce da urlo. Stephanie conquista CR7 e la Pulce
"Forse guardavano qualcosa a terra…". Stephanie Roche sorride e risponde con un pizzico d'imbarazzo alle domande che Ryan Tubridy le rivolge durante il Late Late Show. La calciatrice irlandese, terza al Premio Puskas per il miglior gol del 2014, avvolge il nastro e torna a quei momenti della cerimonia di Zurigo quando CR7 e Messi vennero scovati dalle telecamere a guardarle le gambe…
Rapiti dalla bellezza. Ma l'avete vista la faccia di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi quando Stephanie Roche ha sfilato dinanzi a loro? Per un attimo hanno dimenticato il Pallone d'Oro… per un attimo il loro sguardo è rimasto rapito da ben altro rispetto al trofeo più ambito per la carriera di un calciatore. Venticinque anni, bionda, irlandese, protagonista di un gol incredibile che le è valsa la candidatura al Puskas Award. E fa nulla che a vincere il premio sia stato James Rodriguez, grazie alla rete segnata al Mondiale con la Colombia, perché la prodezza balistica e la ‘generosità di madre natura' hanno fatto sì che la giovane calciatrice catalizzasse attenzione dei media e dei campioni. Viso gentile, bel sorriso… sì, vabbe' ma chi li ha visti? Né CR7 e nemmeno la Pulce, entrambi immortalati a guardare le gambe tornite ed eleganti della ‘collega' che spuntavano dall'abitino scelto per la cerimonia di Zurigo. Tacchi e tacchetti per Stephanie non sono un problema: si muove con disinvoltura sia sul rettangolo verde sia sul red carpet. E se il video della rete segnata nella partita Peamount United-Wexford Touths ha spopolato sul Web fino a contare 6 milioni di visualizzazioni su Youtube e a riscuotere oltre un milione di voti (33%), alla bella Roche è riuscita anche l'impresa di spostare i riflettori su di sé nonostante il gotha del pallone che s'era dato appuntamento a Zurigo. Talento, ammirazione, fascino… li ha messi ai suoi piedi e ha palleggiato coi loro occhi.
Stephanie Roche è stata la prima donna ad entrare nella Top 3 del Premio Puskas. Nel 2010 la giapponese Kumi Yokoyama era arrivata ottava, nel 2011 aveva chiuso al nono posto la statunitense Heather O'Reilly, quindi nel 2012 era stata la volta della messicana Olivia Jiménez, mentro lo scorso anno era toccato all'australiana Lisa De Vanna ottenere la prestigiosa nomination. Lei davanti a Zlatan Ibrahimovic, che si reputa un dio del pallone e non s'è accorto d'avere al proprio fianco una dea.