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Svizzera-Italia 1-1. Quagliarella risponde a Inler

Le seconde linee di Lippi, nell’ultimo test prima della partenza di Martedi per il mondiale Sudafrcia 2010, non vanno oltre il pareggio contro una Svizzera con un tasso tecnico decisamente inferiore.
A cura di davide
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SVIZZERA – ITALIA 1-1
SVIZZERA: Benaglio (1’ st Wolfi), Lichtsteiner, Senderos, Grichting, Ziegler (36’ st Magnin), Behrami (13’ st Barnetta), Huggel, Inler, Fernandes (45’ st Shaqiri), Nkfuo (23’ st Derdiyok), Frei (31’ st Yakin). All.: Hitzfeld. A disp: Leoni, Von Bergen, Padalino, Bunjaku, Schwegler, Eggimann.
ITALIA: Marchetti, Maggio, Bocchhetti, Chiellini, Zambrotta (36’ st Criscito), Gattuso (41’ st Iaquinta), Montolivo, Palombo (43’ st De Rossi), Cossu (1’ st Pepe), Pazzini (32’ st Gilardino), Quagliarella (21’ st Di Natale). All. Lippi.
A disp: Buffon, De Sanctis, Cannavaro, Bonucci, Marchisio.
RETI: 10’ st Inler (S), 14’ st Quagliarella (I).

GINEVRA. Gara importante soprattutto per valutare le garanzie che può dare Riccardo Montolivo nel caso in cui Andrea Pirlo, infortunatosi al polpaccio sinistro nella precedente amichevole contro il Messico, non dovesse recuperare. Oltre al centrocampista viola, sotto osservazione c’è anche il 24° uomo Andrea Cossu, uno dei cinque esclusi dalla lista dei 23, pronto a rispondere presente alla chiamata del commissario tecnico nel caso in cui uno tra Pirlo, appunto, e Camoranesi dovessero dare forfait.
Lippi schiera Marchetti tra i pali con Zambrotta a sinistra e Maggio a destra, in difesa si rivede Chiellini, assente contro il Messico, Montolivo nei panni di Pirlo con Gattuso e Palombo a far diga a centrocampo. Cossu, come contro il Camerun, largo a destra, Quagliarella e Pazzini a completare il pacchetto offensivo. Nella Svizzera ci sono diverse conoscenze del calcio italiano: Ziegler, Lichtesteiner, Behrami (ex Lazio) e Inler. Ed è proprio quest’ultimo a regalare la prima emozione della gara. Al 10’ lascia sul posto Montolivo, e dal limite batte un Marchetti non impeccabile nell’intervento. Portiere ingannato probabilmente dalla posizione di Behrami decisamente sulla traiettoria del pallone calciato dal limite dell’area. Si teme un revival della prestazione contro il Messico, ma è immediata la reazione azzurra. Al 14’ infatti, lo stesso Montolivo, reo di aver lasciato troppo spazio al giocatore dell’Udinese, pennella un assist perfetto per la testa di Fabio Quagliarella che non si fa pregare e sigla il pareggio. L’undici azzurro, nonostante sia galvanizzato dalla rete,  continua a concedere troppi spazi agli avversari soffrendo terribilmente sulle fasce. Chiellini non è al top e si vede, e così Zambrotta è costretto agli straordinari deviando quanto basta il pallone per mettere fuori causa Nkufo in posizione perfetta per battere a rete. La Svizzera a passo lento continua a infilare gli azzurri dalle corsie laterali, questa volta è Lichtsteiner che dalla destra attraversa tutta l’area con un rasoterra su cui Frei tarda ad arrivare. Pazzini prova a dar vivacità ad un attacco ancora troppo leggero e per due volte mette i brividi alla compagine elvetica, prima è Senderos a dirgli di no, poi il bomber doriano non è puntuale su un filtrante dalla destra di Maggio. Primo tempo decisamente migliore, sotto il piano fisico, quello degli azzurri rispetto alla discutibile prestazione contro il Messico, ma c’è da dire che l’avversario non è di quelli che desta molte preoccupazioni.

Nella ripresa, Lippi boccia la gara di Cossu largo a destra, sostituendolo con Pepe. Il cagliaritano non è abituato a giocare largo a destra e s’inserisce poco per vie centrali restando così per troppo tempo fuori dal gioco. Il cambio,però, non produce gli effetti sperati. Non c’è vivacità nelle manovre offensive degli azzurri e Pazzini continua a essere troppo solo in avanti per poter destare preoccupazioni agli avversari. L’Italia non punge nemmeno con l’inserimento a destra, del capocannoniere del campionato, Totò Di Natale al posto dell’autore del gol Quagliarella. Tutto inutile, il gol non arriva ma soprattutto non arrivano le occasioni perché due tiri in porta, di Palombo il primo e di Maggio poi, sono pochi per poter concretamente ribaltare il risultato. L’Italia del secondo tempo soffre poco in difesa ma la vera sorpresa è la prova di Gattuso che non si vedeva così “ringhioso” da tempo. Prestazione sottolineata anche dagli applausi dei tifosi e dei compagni al momento della sua sostituzione. “Ha fatto una grande partita. È un vero lottatore, per noi è fondamentale non solo dentro al campo ma anche negli spogliatoi” commenta Quagliarella a fine partita. E poi risponde alle critiche: “ Col Messico era solo una questione di gambe e non di uomini. Siamo campioni del mondo e al mondiale arriveremo preparati”. Della stessa opinione è Zambrotta: ” Rispetto a Bruxelles stavamo meglio fisicamente per questo le manovre arano più fluide.” Ora per gli azzurri tre giorni di riposo, perché da Martedì è vietato sbagliare.

Davide Pecchia

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