Svezia, Ibrahimovic da record: 50 gol, miglior marcatore di sempre
Doppietta all'Estonia impreziosita da un colpo di tacco come fosse tocco da biliardo e nuovo record. Zlatan Ibrahimovic raggiunge quota 50 gol con la maglia della Svezia e diventa il migliore marcatore di tutti i tempi della nazionale scandinava: primato che resisteva dagli Anni Trenta ed era appannaggio di Sven Rydell che di reti ne segnò 49. Sul podio, fermo a 43, c'è una vecchia conoscenza della nostra Serie A: ricordi virati seppia che tolgono polvere alle foto di Nordhal, il pompiere che indossò i colori rossoneri del Milan e assieme a Liedholm e Gren (32 centri, alle spalle di Larsson a 37) costituì il trio di campioni venuti dal profondo Nord d'Europa. L'attaccate del Paris Saint Germain riscrive la storia (calcistica) del suo Paese: gli basta meno di mezz'ora per farlo alla sua maniera. Pochi minuti e sigla il vantaggio, ne passa un'altra manciata e, servito da Larsson, compie una delle magie del suo repertorio lasciando tutti a bocca aperta: avversari storditi, compagni di squadra, pubblico.
La gioia di Zlatan. "Credo di essermelo meritato. Il mio gol più bello è stato quello con l'Inghilterra – ha ammesso lo svedese all'indomani della doppietta -. Nessun gol supererà quello". Il successo è servito, anche la media realizzativa fa dell'ex punta di Milan, Inter e Juventus un marcatore straordinario e implacabile, dirompente e fatale: 50 gol in 99 partite, uno ogni due gare. Precisione matematica che conferma il fiuto innato del bomber e del fuoriclasse. Una potenza della natura messa lì, nei pressi dell'area di rigore. Ogni colpo è una sentenza. La standing ovation è d'obbligo, la merita in pieno: Ibra ringrazia, sfila la divisa e sfoggia una casacca celebrativa per l'ennesimo traguardo raggiunto. ‘Ni gjorde det möjlict', recava scritto sul petto: l'avete reso possibile, è il messaggio di ringraziamento rivolto ai suoi sostentori. Un tripudio, interrotto solo dal giallo (il cartellino) che l'arbitro gli sventola sotto il naso perché la compostezza nell'esultanza non ammette eccezioni.