Supercopa spagnola, il trofeo è del Real Madrid. Per Zidane è il 7° in 19 mesi
Neanche il tempo di far allentare le polemiche della gara d'andata che Real Madrid e Barcellona si ritrovano una difronte l'altra per la gara di ritorno della Supercoppa spagnola. Il palcoscenico questa volta è il Santiago Bernabeu e si riparte dal 3-1 in favore delle Merengues ereditato proprio dalla sfida di tre giorni fa del Camp Nou. Ma anche in questa gara di ritorno il copione non cambia e gli uomini di Zidane si impongono ancora una volta nel Clasico battendo i catalani per 2-0 grazie ai gol di Asensio e Benzema che regalano al tecnico transalpino il 7° titolo in appena un anno e mezzo da allenatore del Real Madrid.
Real Madrid: dentro Modric, Vazquez e Asensio
I padroni di casa ritrovano Modric che ha scontato il turno di squalifica. Zidane però inserisce il croato al posto di Casemiro, riproponendo tra gli undici titolari l'ex Inter, Kovacic, mentre conferma interamente la linea difensiva. Il tecnico francese decide invece di rimescolare le carte offensive schierando accanto al confermato Benzema Marco Asensio e Lucas Vazquez. Assente ovviamente Cristiano Ronaldo che dopo l'espulsione nella gara d'andata e la seguente spinta all'arbitro è stato squalificato dal giudice sportivo per 5 gare (il ritorno della Supercoppa e le prime 4 giornate di campionato), squalifica confermata anche dopo il ricorso presentato dai campioni di Spagna, d'Europa e del Mondo in carica.
Non c'è il sostituto di Neymar: si passa al 3-5-2
Dall'altro lato rivoluzione totale per Valverde che schiera i blaugrana con un inedito 3-5-2 con Mascherano che va ad aggiungersi a Pique e Umtiti per comporre il pacchetto arretrato, sulle fasce invece il confermato Jordi Alba a sinistra, l'allenatore catalano decide di schierare il canterano Sergi Roberto al posto del deludente Aleix Vidal. In mediana André Gomes sostituisce l'infortunato Iniesta, mentre in attacco, abolito momentaneamente il tridente in attesa che dal mercato arrivi il sostituto di Neymar, Valverde si affida alla coppia composta da Leo Messi e Luis Suarez.
La perla di Asensio
Pronti, via e il Real mette subito in chiaro le cose. Bastano infatti appena 4 minuti ai blancos per passare in vantaggio con un gran gol dalla distanza del gioiellino madridista Asensio che sorprende Ter Stegen completamente stupito dalla traiettoria del pallone. Adesso per il Barcellona servono tre gol per portare la partita ai supplementari e così i blaugrana si spingono in avanti trascinati dal tandem d'attacco Messi – Suarez che però non riescono ad essere incisivi negli ultimi metri. Inevitabilmente si aprono immensi spazi per le ripartenze degli uomini di Zidane che vanno più volte vicini al raddoppio e al 33′ colpiscono addirittura un palo con Vazquez.
I soliti noti: Marcelo e Benzema
Il raddoppio del Real Madrid è nell'aria e al 39′ diventa realtà: Benzema fulmina il proprio marcatore Umtiti dopo aver seguito l'azione dirompente sulla fascia sinistra del solito imprendibile Marcelo e da dentro l'area di rigore fulmina Ter Stegen, questa volta incolpevole. Il Barcellona sembra tramortito e i madrileni rischiano anche di dilagare. In avvio di ripresa il Barcellona prova a rientrare in partita con il solito Messi che però a tu per tu con Keylor Navas centra in pieno la traversa lasciando inviolata la porta dei blancos. A venti minuti dal termine i ragazzi di Valverde replicano: questa volta è Suarez a trovarsi davanti al portiere avversario ma in tuffo di testa colpisce il palo. Il Real, che intanto ha abbassato i ritmi per amministrare il grande vantaggio, fa esordire i nuovi acquisti Theo Hernandez e Dani Ceballos che prendono il posto di un applauditissimo Asensio e di Toni Kroos. Non c'è più tempo, il Real Madrid esce vittorioso anche nel secondo Clasico della stagione e alza la decima Supercoppa spagnola della propria storia.
Zidane non smette più di vincere: 7° trofeo in 19 mesi
E così arriva l'ennesimo successo per l'allenatore transalpino, quello Zinedine Zidane che era arrivato sulla panchina delle Merengues con molto scetticismo nel gennaio 2016 per sostituire il deludente Rafa Benitez e invece da allora non ha più smesso di alzare trofei: 19 mesi dopo sono 7 (2 Champions League, 1 Mondiale per club, 1 Liga, 2 Supercoppe Europee e questa Supercoppa spagnola) quelli conquistati con tanto di doblete in faccia al Barcellona e alla Juventus, in appena un anno e mezzo da allenatore del Real. E adesso l'asticella si alza sempre di più dato che il sogno del "sexplete" è ancora possibile ora che i primi due trofei (dei sei per cui competerà in questa stagione) sono già in bacheca.