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Sulley Muntari: come rinascere a nuova vita, senza cambiare città

Da Appiano Gentile a Milanello, passando per la coppa D’Africa: lo strano viaggio di Sulley Muntari che rinasce a nuova vita (con gol) in un freddo pomeriggio romagnolo.
A cura di Alberto Pucci
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Muntari esulta dopo il gol

E' bastata mezzora per trasformare lo sdegno, e le risatine dei cugini, in applausi a scena aperta. 29 minuti, per l'esattezza, per vedere Sulley Muntari, nuovo acquisto rossonero andare in gol sotto la curva "amica" e prendere possesso dei suoi nuovi colori. Poteva chiedere di più, dal destino, il ghanese ex Inter? Probabilmente no e, probabilmente, non poteva chiedere di meglio Massimiliano Allegri che, con l'attuale morìa di centrocampisti, aveva bisogno di un uomo "tutta sostanza". Da buon livornese testardo, alla fine, ha avuto ancora ragione lui. Spalleggiato da Galliani, maestro negli acquisti last minute e a parametro zero, l'allenatore rossonero in questi mesi è passato alla cassa ed ha ritirato la vincita delle sue scommesse che, adesso, comincia a diventare lunga ed importante: dalla scoperta di Boateng, fino alla scelta di Muntari, passando dalla rinascita di Cassano, dalla felice intuizione di Van Bommel e dalla scoperta (perchè è di questo che si tratta) delle capacità tecniche e tattiche di Antonio Nocerino.

Il conte Max si gode l'ultimo arrivato in casa MilanIn attesa che anche la scommessa Emanuelson "paghi", l'ultimo transfuga interista e altro grande affare, sulle sponde del Naviglio, dopo i vari Pirlo e Seedorf. Non pensiate, però, che sia stato un acquisto a "scatola chiusa", anzi.

“ L'avevo conosciuto a Udine, forse è andato via troppo giovane, sinceramente pensavo potesse avere una carriera migliore perché ha ottime qualità ”
Massimiliano Allegri
Se c'è un allenatore che conosce bene il ghanese, questi è proprio Allegri che lo conobbe, da secondo di Galeone, durante gli anni di Udine, quando Muntari arrivò giovanissimo e si mise in luce subito, meritandosi la prima squadra nel giro di pochi mesi ed esordendo proprio a San Siro contro il Milan nel Novembre 2002. Strana davvero la carriera di Sulley. Vicino al Manchester United, dopo un provino ampiamente superato, e catapultato in Italia grazie al consiglio di quel vecchio volpone di Beppe Dossena, si ferma ad Udine cinque anni collezionando più di 150 presenze: ancor prima di Asamoah ed Armero, infatti, il "Friuli" si scaldava per questo giovane ghanese tutta potenza e classe che, nel 2007, fece davvero i bagagli alla volta della Premier League. Portsmouth, Inter, Sunderland e poi ancora Inter: la storia recente di Muntari è ormai cosa nota, così com'è famoso l'attaccamento alla maglia della sua nazionale ed il suo carattere a volte fin troppo irruento, in campo e fuori, che gli è costato cartellini e punizioni varie.

Allegri durante la sfida con il Cesena

Ha impressionato per la naturalezza con cui si è messo addosso l'abito con lo scudetto – Domenica scorsa, abbiamo assistito ad un mix di grinta, corsa, tiri da fuori, gol e l'immancabile "giallo" sventolato sotto il naso. Un esordio più che positivo contro il Cesena, una performance che ha sorpreso i tifosi del Milan che, ad ogni giocata del nuovo numero 14 (stesso numero di un altro africano, Weah, mai dimenticato dal popolo milanista) si davano di gomito prima di dichiarare, in perfetto dialetto milanese: "…uè, t'è vist el Muntari?". Certo parlare di rinascita è ancora troppo presto. Il Cesena è stato davvero troppo arrendevole davanti al Diavolo e, le assenze dei titolari,hanno dato la possibilità a tutti di vederlo in campo dal primo minuto.

Fuoco di paglia? – Quando rientreranno gli indisponibili e quando l'avversario di turno sarà più probante (magari già sabato prossimo), capiremo che strada potrà fare il buon Sulley in questa sua nuova avventura. Intanto la premiata ditta Allegri/Galliani gongola e sogna: vuoi mettere fermare Pirlo, piazzandogli addosso uno scarto dell'Inter?

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