video suggerito
video suggerito

Stramaccioni verso l’esonero, Moratti deciderà entro giovedì. Mazzarri alla porta

Per l’ex tecnico del Napoli sembra questione di ore l’annuncio in nerazzurro. Ma Moratti tentenna ufficializzare l’addio di Stramaccioni: è stata una sua scelta e soprattutto non ci sono soldi. L’Inter è sotto i parametri del Fair Play, latitano soci e fondi e puntare su un nuovo allenatore significa mettere mano al portafogli.
A cura di Alessio Pediglieri
21 CONDIVISIONI
Immagine

Oramai sembra essere unicamente una questione di tempo. Andrea Stramaccioni, dopo l'ultimo capitombolo indifendibile con l'Udinese, non dovrebbe più essere l'allenatore dell'Inter dal prossimo anno. Avventura finita per un tecnico molto sfortunato ma anche incapace di dimostrare di saper malgrado tutto, tenere saldo il timone di una barca in balia degli eventi. Moratti ufficialmente ha la febbre, sta riposando e certamente meditando. Il passo non è di quelli semplici, il Presidente aveva scelto di propria mano Stramaccioni per il dopo Ranieri e il finale dello scorso campionato gli aveva dato ragione. Come l'inizio di questa stagione fino a novembre quando è iniziata una novena che si è conclusa domenica sera con il 2-5 dell'Udinese a San Siro.

Il borsino su Mazzarri: Inter, Psg, Roma, Milan – Toccherà molto probabilmente a Walter Mazzarri che dopo l'ultima di campionato ha svelato il segreto di Pulcinella: il suo ciclo con il Napoli dopo 4 anni si è concluso e cambierà aria, anche a costo di rimanere fermo. Ma non accadrà. Il giro di allenatori a livello internazionale è già iniziato, con l'addio di Mou dal Real, la partenza di Ancelotti da Parigi, l'esonero di Mancini dal City. E poi le frizioni tra Allegri e il Milan, la ricerca di un allenatore nella Roma giallorossa che non affiderà la squadra ad Andreazzoli, fino all'Inter e ad uno Stramaccioni costretto a lasciare. Insomma, un Mazzarri libero fa gola a molti e il rischio di un ‘anno sabbatico' non è plausibile. Il fatto è che, come ha ammesso l'ex tecnico del Napoli, lui personalmente fino a domenica sera non ne ha voluto saper nulla e non ha intavolato alcun contatto con altri club. Serietà, rispetto, professionalità. Queste le motivazioni che non si possono discutere. Ma il suo agente Bozzo da tempo sta lavorando dietro le quinte, tanto che le strade portano a tre club: Psg, Roma e Inter. In Francia gli sceicchi sono alle prese con un contro-esodo che sta vedendo sfaldarsi il progetto appena abbozzato: Ancelotti e Leonardo via, in attesa di sapere le volontà di Ibrahimovic, Verratti, Thiago Silva. Così, sotto la Torre Eiffel hanno contattato anche il procuratore di Mazzarri in attesa di un confronto. Che potrebbe non esserci se Moratti rompesse gli indugi e esonerasse Stramaccioni. Ma anche qui il quadro è un Picasso: Moratti lo farebbe solamente dopo aver avuto l'ok con Mazzarri, altrimenti si ritroverebbe nella scomoda situazione di trovarsi un tecnico senza sapere chi sia.

Il dòmino dei tecnici – Le percentuali oggi danno Mazzarri ad un passo dall'Inter. Anche perchè se la pista francese è calda è pur vero che sulla strada che porta a Roma sembra che Allegri abbia effettuato un sorpasso sul conterraneo collega. Sabatini non conferma nè smentisce, ricordando che il tecnico è Andreazzoli ma anche lì è questione di tempo. Mazzarri intanto ha divulgato i propri costi: non meno di 3,5 milioni a stagione e un contratto pluriennale. Insomma, tutto ciò che era trapelato dai colleghi di "RadioRadio" tra smentite, silenzi ed imbarazzi. A rompere gli equilibri comunque dovrà essere solamente un uomo, Massimo Moratti. E' lui che, nolente o volente dovrà dare il via al domino dei tecnici. Mazzarri potrebbe essere anche l'allenatore giusto per dare la scossa all'ambiente anche se storicamente è poco propenso a lavorare con i giovanissimi. Sposa, infatti, le volontà societarie: se si vuole essere competitivi subito si devono prendere giocatori pronti, con i talenti emergenti ci vuole tempo e i fallimenti sono dietro l'angolo. Così potrebbe essere messo a rischio il progetto Inter ‘green'  e il proseguo di mercato potrebbe svoltare verso calciatori di sicura affidabilità stoppando le trattative per futuri campioncini in erba. Anche questo avrebbe senso. Moratti ha già fatto la ‘spesa' "under": Icardi, Laxalt, Botta, Andreolli e in casa ha già i talentini di Kovacic, Obi, Livaja, Longo, Juan, Benassi. Mazzarri sarebbe perfetto per individuare quei due/tre innesti di esperienza e qualità.

Moratti e il vero problema: i soldi – Ma ciò che pensa Moratti, ad oggi non è dato sapere. Fino a qualche settimana fa aveva confermato su tutta la linea Stramaccioni, puntando l'attenzione ad altro (e ad altri) per la rifondazione nerazzurra. Oggi sta metabolizzando la necessità di un cambiamento. La caduta libera si è arrestata solamente perchè le partite sono finite, non c'è stato alcun sentore di ripresa. Stramaccioni – al di là di uno spirito devoto e aziendalista – non ha oggettivamente fornito al presidente alcun elemento per poter credere che da settembre sarebbe cambiato qualcosa, trattandosi oggi solo di sfortuna. Un azzardo che nemmeno Moratti si sente di affrontare e con un Mazzarri sulla piazza ha il dovere di valutarne l'ingaggio. Cambiando però anche qualcos'altro. Esonerare Stramaccioni significherebbe incentrare sul giovane tecnico tutte le colpe di un anno maledetto e tutti sanno che non è così. Mazzarri da questo punto di vista potrebbe essere un grimaldello con cui scardinare parte dei collaboratori, in primis l'area tecnica, poi quella mediatica, fino al settore medico. Darebbe un senso all'esonero di Stramaccioni, necessario e inevitabile, insieme ad un profondo restyling societario. Con un però: il vero freno è il nodo economico. Cambiare tecnico (che con un contratto fino al 2015 percepirà uno stipendio massimo di 1,5 milioni a stagione) significa mettere mani al portafoglio. L'arrivo di Mazzarri o chi per lui vorrebbe dire un ingaggio da subito più alto e altri soldi per il mercato. L'Inter è in ritardo con il Fair Play di Platini, per il prossimo anno subirà una multa economica ma fra due anni se non rientrerà nei parametri potrebbe venire espulsa dalle competizioni internazionali. I soci latitano, in estate sono saltati i cinesi, un mese fa si parlava di indonesiani pronti all'inserimento societario. Oggi tutto tace. Come Moratti.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views