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Sterling e il tatuaggio del fucile d’assalto che gli ricorda il padre morto

“Quando avevo due anni mio padre è rimasto ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Da allora giurai a me stesso che non avrei mai toccato un’arma”. E’ la spiegazione che l’attaccante del Manchester City e dell’Inghilterra ha voluto dare dopo le polemiche scoppiate sui social. “Per me ha un significato molto più importante di quel che credete”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un facile d'assalto tatuato sulla gamba destra. Raheem Sterling, attaccante dell'Inghilterra e del Manchester City, è finito nel mirino della critica per quel vezzo giudicato da molti inadeguato, disgustoso, violento… insomma inopportuno abbastanza da chiedere che il giocatore venga escluso dal novero dei convocati della nazionale per il Mondiale in Russia. Galeotta fu la foto scattata nel ritiro della selezione dei ‘tre leoni' e pubblicata sulla copertina dei maggiori tabloid che definiscono come ‘totalmente inaccettabile' la scelta del calciatore. Cosa c'è di male? Teoricamente nulla. Chiedetelo, però, agli utenti dei social network che hanno alimentato il polverone contestando il giocatore. Ci ha pensato lo stesso Sterling a mettere la sordina a quanto stava accadendo spiegando cosa lo abbia spinto a scegliere proprio il disegno dell'arma. Lo ha fatto pubblicando un lungo post sulle proprie story di Instagram così da non essere frainteso.

Quando avevo due anni mio padre è rimasto ucciso da un colpo d'arma da fuoco – si legge nella nota pubblicata da Sterling -. Da allora giurai a me stesso che non avrei mai toccato un'arma. Perché ho fatto il tatuaggio sulla gamba destra? Perché calcio di destro… quindi il disegno ha un significato molto più importante per me e vi dico anche ancora non è finito.

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Non è la prima volta che il calciatore finisce in copertina per questioni personali. Suo malgrado, pochi mesi fa venne aggredito da un tifoso che, appostatosi nei pressi del centro sportivo, lo affrontò e gli urlò insulti razzisti prima di aggredirlo. E' il lato oscuro del successo che si accompagna a privilegi speciali… quali? Avere a propria disposizione ben sette auto, una per ogni giorno della settimana: dalla Bentley alla Smart, non corre il rischio di restare a piedi.

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