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Steaua Bucarest, identità cancellata in tribunale

Senza nome, né stemma, né colori sociali. La Steaua Bucarest ha perso la causa con il ministero della Difesa e l’Alta corte romena ha deciso che quella denominazione non può essere più usata. Dopo 67 anni di vita, 25 titoli nazionali, 21 Coppe di Romania, 6 Supercoppe nazionali, una Supercoppa europea e una Coppa dei Campioni nulla resta se non il ricordo stampato nella mente dei tifosi e sulle pagine di qualche almanacco.
A cura di Maurizio De Santis
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I latini la chiamavano damnatio memoriae, ovvero cancellazione della memoria di una persona e di qualsiasi traccia di essa perché nulla restasse, nemmeno un ricordo per i posteri. Alla Steaua Bucarest, glorioso club della Romania, campione in carica e vincitore della Coppa Campioni nel 1986, è successo qualcosa di simile. La società ha perso la causa che dal 2011 la vedeva in controversia giudiziaria con il ministero della Difesa che accusava il sodalizio rossoblù di essersi appropriato del marchio Steaua (che, tradotto dal romeni, significa ‘stella') indebitamente dal 2004. Quali sono state le conseguenze di questa lite in carta bollata? L'Alta corte romena ha deciso che venisse cassata la registrazione del nome Steaua, fondata nel 1947 quale squadra dell'esercito (come spesso capitava negli Stati aderenti al Patto di Varsavia e nell'orbita dell'ex Unione Sovietica). Via il nome, divieto d'adottare i colori sociali utilizzati finora e, soprattutto, il simbolo.

Il mio nome è ‘nessuno'. Il verdetto del Tribunale ha causato imbarazzo, stupore ma non impedì ai calciatori di giocare l'incontro di campionato con il Csms di Iasi (sfida vinta di misura, 1-0). In campo, per lo speaker che adottò sinonimi e perifrasi pur di non pronunciare il nome Steaua, per il direttore di gara c'era una formazione di ‘nessuno'… che indossava una maglia di colore giallo (e non quella a righe rosse e blu come da tradizione), il simbolo coperto da un lembo di stoffa e quello sul tabellone completamente oscurato, salvo un generico ‘padroni di casa'. Anche sui Social Network è così, a campeggiare sulla pagina ufficiale di Facebook è uno stemma ‘nuovo', che ai nostalgici e affezionati tifosi sembra quasi una copia mal riuscita, uno scherzo della grafica.

Accordo provvisorio, poi la cancellazione dello storico simbolo. Una situazione paradossale alla quale si trovò solo un rimedio temporaneo onde evitare anche una figuraccia a livello continentale considerato l'impegno in Europa League (a dicembre scorso, ultimo turno della fase a gironi contro la Dinamo Kiev). A 24 ore dalla sentenza dell'Alta corte, il club e il ministero della Difesa giunsero a una mediazione: ovvero che il nome Steaua e tutto ciò che le è pertinente potesse essere adottato ancora ma solo fino allo scorso 15 dicembre. Poi, cosa è accaduto? Il buio, la damnatio della memoria cancellata in un tribunale. E così dopo 67 anni di vita, 25 titoli nazionali, 21 Coppe di Romania, 6 Supercoppe nazionali, una Supercoppa europea e una Coppa dei Campioni nulla resta se non il ricordo stampato nella mente dei tifosi e sulle pagine di qualche almanacco. Nome, titolo, stemma, colori sociali non esistono più. Spazzati via dalla (brutta) storia.

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