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Stankovic: “L’Inter è una squadra di guerrieri”

L’ex centrocampista serbo, adesso collaboratore di Mancini, a proposito del Milan ha dichiarato: “E’ una bella squadra, Mihajlovic è molto bravo, ma a loro manca la concentrazione”.
A cura di Alessio Morra
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L’Inter, grazie al successo per 1-0 sul Verona a San Siro, ha vinto la quinta partita consecutiva in questo campionato e così è rimasta a punteggio pieno e ha allungato sulle squadre che erano considerate le favorite per la vittoria finale e cioè la Roma e la Juventus, lontane rispettivamente sette e dieci punti. Mancini ha una difesa eccezionale, la sua formazione ha subito un solo gol, e così ha capitalizzato al massimo le sole sei reti segnate.

Dejan Stankovic, che lavora nello tecnico di Roberto Mancini, ha esaltato i nerazzurri, che non giocano sicuramente un calcio spettacolare, ma che finora hanno vinto tutte le partite perché affrontano i match con uno spirito da veri guerrieri: “Per ora non giochiamo un calcio brillante, ma siamo solo a settembre, c’è tutto il tempo. Per ora mi piace come l’Inter appare in campo, una squadra battagliera con undici guerrieri. Penso che abbiamo fatto un inizio di stagione quasi storico”.

Senza snobbare la sorprendete Fiorentina di Paulo Sousa – che domenica sera si presenterà a San Siro – la rivale principale dell’Inter, tra le big, al momento è il Milan di Mihajlovic, reduce da due vittorie consecutive. Stankovic, si dice assai felice per i risultati raggiunti e soprattutto per l’opportunità ottenuta dall’amico Mihajlovic, ma al tempo stesso sostiene che i rossoneri non sono all’altezza dei nerazzurri perché hanno problemi di concentrazione, forse si riferisce in particolare al match con l’Udinese che il Milan dopo un primo tempo stellare ha rimesso in gioco nel secondo tempo: “Si sta formando come allenatore, la sua squadra potrebbe giocare anche un bel calcio, ma manca di concentrazione. Non posso dire se sono stati migliori nel derby, ma sono stati molto concreti. Per Sinisa sono felice, lo avevo detto che prima o poi avrebbe avuto una grande opportunità. E dopo meno di due anni dall’addio alla Nazionale serba è arrivato al Milan”.

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