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“Stai zitto negro”: ragazzino di colore insultato e picchiato in campo 

Il deprecabile episodio di intolleranza è andato in scena sui campi del padovano nel torneo regionale dei giovanissimi. Dopo aver segnato, un ragazzino di colore è stato vittima di insulti e pungi da parte degli avversari. Quando ha reagito, è stato espulso.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ancora un triste episodio di razzismo e bullismo sui campetti di periferia del nostro calcio. Scena del disagio, Padova dove si sono sfidate la Sacra Famiglia e la Virtus Agredo di Loreggia, due squadre formate da quattordicenni che militano nel campionato regionale dei giovanissimi. Durante l'incontro, nei confronti di un giocatore di colore della Sacra Famiglia si sono sprecati insulti razzisti e provocazioni dopo che questi aveva segnato il gol del vantaggio. Alla fine, la beffa oltre al danno: il ragazzino, stanco di subire ha provato a reagire e l'arbitro – che ha visto solo l'ultima parte del diverbio – lo ha espulso.

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Un pugno, insulti razzisti, l'espulsione. Per il giovane ragazzino di colore che da sempre milita nelle squadre giovanili regionali venete è stato un pomeriggio da dimenticare. Durante la partita contro la Virtus ha segnato il gol del vantaggio in campo, poi sono arrivati gli insulti avversari. Persino un pugno per cercare la reazione, che alla fine è arrivata. Peccato che l'arbitro non abbia visto né sentito nulla tranne vedere il ragazzo della Sacra Famiglia rincorrere un avversario, per espellerlo direttamente. A nulla sono valse le spiegazioni del tecnico che ha fermato il proprio giocatore.

"L'arbitro ha visto solamente la parte finale di ciò che era accaduto in campo, ma non è andata così il ragazzo non è un violento, anzi. Ha subito insulti e provocazioni e ha ceduto. Quando alla fine ho spiegato il tutto all'arbitro oramai il danno era stato fatto" ha spiegato il tecnico della Sacra Famiglia a fine partita. Denunciando il mal costume avversario. "Perché quando sono andato a parlare con il tecnico avversario questi non mi ha nemmeno stretto la mano apostrofandomi con un "sta zitto, Napoli"

Episodi imbarazzanti, che con lo sport  non hanno nulla a che fare ma che si ripetono in continuazione. Per questo adesso la Sacra Famiglia sta meditando una azione eclatante per coinvolgere tutte le squadre nella lotta alla discriminazione: "Siamo prima di tutto degli educatori" ha concluso Esposito "sta a noi spiegare come ci si deve comportare con farplay e senza frasi razziste sul terreno di gioco come nella vita"

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