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Spalletti: “Pioli ha ragione… palla sul petto è mano, se tocca i polpastrelli è niente”

Alla vigilia della gara col Cagliari, il tecnico dell’Inter lascia alle spalle tutte le polemiche dei giorni scorsi. “Quello che si è creato col Var è un meccanismo perfetto da un punto di vista di macchina. Poi come è stato detto le macchine vanno guidate e serve migliorare l’intesa. Icardi? Da ora in avanti parlerò solo di quelli che ci sono e di chi dà il cuore per l’Inter, non più di lui”.
A cura di Maurizio De Santis
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Venerdì sera l'Inter torna in campo. Lo fa a Cagliari per l'anticipo della 26sima giornata di Serie A. La prima partita dopo il ciclone di polemiche scatenato dal Var, dalle decisioni dell'arbitro Abisso (fermato per un mese, non verrà più designato per i match dei nerazzurri), dalle polemiche di Firenze, dal botta e risposta sopra le righe con Fabio Caressa a Sky, dall'assenza di Mauro Icardi (un caso divenuto quasi ingestibile, considerata la posizione assunta dal calciatore e dalla consorte/agente). Luciano Spalletti vuol lasciarsi tutto alle spalle, parlando solo di ‘cose di campo', lasciando che sia il ‘campo a parlare'. Col Milan a -2 e la Roma a -3 la concorrenza per un posto in Champions è aumentata e non sono ammessi altri passi falsi.

Mettiamoci alle spalle la partita del Franchi – ha ammesso Spalletti in conferenza stampa -. A Firenze abbiamo fatto il nostro dovere ma senza portare a casa quello che meritavamo. Ora però bisogna farsi trovare pronti subito, non pensiamoci più.

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Un danno irreparabile. Così l'amministratore delegato dell'Inter, Giuseppe Marotta, ha definito l'episodio chiave avvenuto in pieno recupero: il rigore concesso alla Fiorentina (e trasformato da Veretout) che ha determinato il pareggio (3-3) e riportato il fiato sul collo delle inseguitrici. Sbollita la rabbia, Spalletti affronta l'argomento con maggiore diplomazia.

Quello che si è creato col Var è un meccanismo perfetto da un punto di vista di macchina. Poi come è stato detto le macchine vanno guidate e ci sono anche episodi che sono difficili da valutare da uno schermo. Non ho da dare consigli su come vada migliorato. Bisogna soltanto affinare l'intesa ed essere abituati all'uso.

Frecciata a Pioli, che aveva replicato alle proteste su Abisso facendo riferimento a un episodio avvenuto nella gara di andata a San Siro, quando all'Inter venne concesso un rigore contestato dai Viola.

Ha ragione Pioli – ammette con ironia Spalletti -. Se ti sbatte la palla su un capezzolo come a D'Ambrosio è fallo di mano. Se ti sbatte sui polpastrelli non è niente. Ha ragione lui.

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Altro tema scottante: come si risolve la questione Icardi? Il tecnico dell'Inter chiude il discorso in poche parole, allineandosi alla posizione espressa dalla società. Basta parlare di un argomento affrontato più volte in tutti i suoi aspetti. Qualunque cosa accadrà, qualsiasi decisione verrà presa, sarà il frutto di dinamiche interne e non più oggetto di chiacchiericcio social.

Su Icardi sono già state dette molte cose, si sono espressi già Zhang e Marotta – ha aggiunto Spalletti -. Da ora in avanti parlerò solo di quelli che ci sono, non parlerò più di Icardi.

Maurito è un nervo scoperto. Poi però ci sono calciatori che negli ultimi tempi si sono rivelati preziosi. A cominciare da Perisic (il croato entrato in rotta di collisione con l'ex capitano) fino a Lautaro Martinez (il ‘toro' che ha preso il posto della punta).

Da un mio punto di vista, Ivan, anche quando non esprime una bella prestazione fa ugualmente giocate importanti. E fisicamente c'è sempre, così come sulle palle inattive. Non ho dubbi, per me è forte e affidabile sotto tutti gli aspetti. Quanto a Lautaro, sta facendo quello che mi aspettavo. Sta crescendo in maniera imponente, sia come partite giocate sul campo sia in allenamento.

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