Son da record: nell’ultimo anno 78 gare e 110mila km percorsi per la sua Corea
“Alcuni calciatori professionisti giocano in quasi 80 partite e percorrono più di 100.000 chilometri ogni anno per rappresentare la loro squadra nazionale mentre il calendario delle partite diventa sempre più congestionato ai vertici del gioco”. È questo l’allarme lanciato dalla FIFPRO, il sindacato mondiale dei calciatori. L’input viene dal rapporto “Al limite: carico di lavoro dei giocatori nel calcio maschile professionistico Elite” che raccoglie statistiche sul programma delle partite, i tempi di viaggio e di recupero di un campione di 16 giocatori, provenienti da Europa, Asia, Americhe e Africa, che hanno giocato negli ultimi 12 mesi in più competizioni sia per la loro squadra di club che per la propria nazionale.
Son “giramondo”. Schone, Alisson e Mané “no stop”
I dati dei giocatori raccolti negli ultimi 12 mesi mostrano come il trequartista Heung-Min Son (Tottenham Hotspur e Corea del Sud) con le sue 78 partite disputate e gli oltre 110.000 chilometri di viaggio percorsi per rappresentare la sua nazionale sia stato nell’ultimo anno il calciatore professionista stakanovista per eccellenza. Gli stessi dati evidenziano anche che il centrocampista danese Lasse Schone, appena passato al Genoa, la scorsa estate ha trascorso meno di due settimane di vacanza tra i Mondiali del 2018 e l'inizio dell'allenamento pre-stagione con il suo club di allora, ossia l’Ajax.
Ma anche che il portiere brasiliano del Liverpool Alisson Becker nello stesso lampo di tempo ha giocato 72 partite e ha percorso 80.000 chilometri per rappresentare la sua squadra nazionale, senza beneficiare di una pausa. Lo stesso vale per il suo compagno di club Sadio Mané (Liverpool e Senegal) che nel periodo in esame ha giocato 70 partite e ha percorso 100.000 chilometri per rappresentare la sua nazionale. Importante anche l’analisi degli ultimi 12 mesi del centrocampista croato del Barcellona Ivan Rakitic che ha giocato quasi i tre quarti delle sue 68 partite senza cinque giorni di riposo tra una e l'altra.
Troppe partite e troppi viaggi per i calciatori più importanti
Il rapporto “Al limite” ricorda anche come studi scientifici evidenzino che il tasso di infortuni muscolari nel calcio professionistico è più elevato nelle partite giocate entro 5 giorni dalla partita precedente, che giocare troppe partite è negativo sia per le prestazioni che per la disponibilità dei giocatori e che le squadre di calcio d'élite che non hanno una pausa invernale perdono in media 303 giorni di giocatori in più per stagione a causa di infortuni rispetto a quelle che invece fanno la pausa invernale.
I consigli della Fifpro
Il rapporto “Al limite” fornisce quindi anche delle raccomandazioni per proteggere la salute a lungo termine dei giocatori d'élite e salvaguardare l'eccellenza sportiva ai vertici del gioco. Queste raccomandazioni includono:
- Introduzione di interruzioni di mezza stagione obbligatorie di 4 settimane e interruzioni di mezza stagione obbligatorie di 2 settimane
- Limitare il numero di volte per stagione quando i giocatori hanno partite competitive back-to-back con meno di cinque giorni di recupero tra
- Considerare se imporre limiti di partita annuali per ogni singolo giocatore per proteggere la sua salute e le sue prestazioni
- Sviluppare un sistema di allerta precoce per monitorare il carico delle partite dei giocatori e fornire assistenza nella pianificazione futura.